Segrate, 4 dicembre 2011 - È il momento di comprare, recita il vecchio adagio di strada. Ovviamente per chi può disporre di un buon gruzzolo da spendere sul mercato. Per gli altri resta giusto un’indicazione teorica, perchè di questi tempi farsi prestare i soldi dalle banche è impresa ardua. È in sintesi questa la fotografia del settore immobiliare della Martesana scattata dall’Ufficio Studi Gabetti sui dati delle agenzie Gabetti, Professione Casa e Grimaladi, le più importanti del territorio.

Un mercato, dicevamo, colpito ancor di più di quello milanese dalla crisi del mattone. Con i dovuti distinguo, s’intende, tra abitazioni signorili, in buono stato o da ristrutturare e tra città e quartieri. Un dato su tutti: le quotazioni per le abitazioni costruite negli anni ’60 e ’70 si sono svalutate anche del 10% rispetto ai livelli pre-crisi del 2006

Così a Segrate dove c’è un’alta offerta immobiliare e il segmento di bassa qualità soffre più che mai. Numeri? In centro il prezzo al metroquadrato per un appartamento «economico» da ristrutturare si attesta sui 1.800 euro ed è di poco superiore a rioni meno serviti come Novegro (1.400) e Rovagnasco (1.500). Trattandosi di case obsolete (per lo più bilocali) sotto il profilo del consumo energetico e a cui comunque mettere mano, gli acquirenti preferiscono investire nel segmento più alto, spendendo di più al rogito in vista di una futura convenienza. Il panorama è comunque molto variegato e se per alcuni casi la domanda è ferma da anni, decretando una decisa svalutazione dei prezzi, il contrappeso è rappresentato dalle zone «evergreen». Qui il vento di crisi diventa un timido refolo.

Non stupisce sapere che l’appeal di Milano Due non è stata scalfito, anzi è alimentata da un robustissimo mercato interno - le nuove generazioni cresciute negli eleganti giardini di via Olgettina se possono rimangono - e da una crescente domanda dei pochi nuovi ricchi. Quelli cioè che dal capoluogo decidono di trasferirsi con la famiglia negli appartamenti dei vip.

Uno sguardo alle quotazioni: fermo restando che nuove costruzioni non esistono, gli immobili signorili considerabili in buono stato (la maggior parte) valgono cinquemila euro al metro quadrato. Dunque un quadrilocale di 120 mq costa all’incirca 600mila euro. Un trilocale di 90 mq potrebbe aggirarsi attorno ai 450 mila. È evidente che chi può permettersi queste cifre non si lascia certo spaventare dalla crisi dei titoli di stato o dallo spauracchio della patrimoniale.

Se il segno «più» può apporsi senza esitazione solo alla sberluccicante cittadella costruita da Berlusconi, in direzione opposta va la freccia per Rovagnasco, Redecesio e, come già anticipato, per Segrate Centro mente si registra una sostanziale tenuta per il Villaggio Ambrosiano.

Qui il taglio medio viene apprezzato 2.800 euro e per un tricolale si può spendere attorno ai 250 mila euro. Quotazioni inferiori nel rione di Novegro, che evidentemente è destinato a scontare la rumorosa vicinanza dell’aeroporto di Linate. Per un bilocale nuovo possono «bastare» anche 150 mila euro.

Spostiamoci di qualche chilometro a est nella popolosa e senza dubbio meno prestigiosa Pioltello, dove il fattore quartiere e lo stato dell’abitazione sono ancora più determinanti, al netto della svalutazione generale. Basti questo esempio: un appartamento signorile nuovo nel centro storico viene valutato 3.500 euro, cioè 1.000 in più per uno in buono stato nella stessa zona. Ne servono 500 e 700 in meno a Limito e Seggiano.