Pioltello, 4 novembre 2011 - Capelli lunghi, fisico asciutto, occhi scuri quasi nascosti dalla frangetta. È bella Vittoria Orlandi. Ma anche molto giovane, tanto da sorprendere medici e pazienti quando la incontrano con il camice bianco nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Raffaele di Milano e nello studio medico di Rodano, dove ormai da anni affiancava il dottor Marzio Brigatti come tirocinante. Era una ragazza che si faceva notare per il suo aspetto fisico, ma anche riservata e schiva, sempre pronta a parlare di lavoro, molto meno della sua vita privata.

Tanto che nel palazzo del quartiere residenziale Malaspina di Pioltello dove abitava da almeno un anno, nessuno la conosceva. La conoscevano invece a Rodano, dove negli ultimi anni passava molto tempo. Tutto era iniziato qui, nello studio medico di piazza Millepini, dove era arrivata come tirocinante dopo essersi trasferita da Roma per frequentare la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita Salute del San Raffaele dove si era laureata nel 2009. Nello studio di Rodano era stata affiancata a Marzio Brigatti, medico di base 61enne con il quale dal 2010 era iniziata una relazione sentimentale che li aveva anche portati a convivere, prima che il collega decidesse di tornare dalla moglie.

«Una ragazza molto bella e preparata, non ha mai fatto intuire che tra lei e il dottore ci potesse essere una relazione«, raccontano dei pazienti di Rodano che frequentano lo studio del medico di base e che spesso trovavano la Orlandi a sostituire il dottor Brigatti nelle visite. Negli ultimi tempi, però, qualche voce sull’amore segreto tra i due era circolata in paese.

 

«Si diceva che il loro rapporto forse non si limitava al lavoro - dicono alcuni residenti -. Anche se il dottore non abitava qui, si raccontava che aveva lasciato la moglie per una ragazza molto più giovane di lui e che poi, però, era tornato in famiglia». Se nel piccolo paese qualche notizia sulla vita privata della giovane era trapelata, nel reparto di Neurochirurgia dove era stata assegnata come specializzanda, invece, era solo la dottoressa Vittoria Orlandi.

«Quello che colpiva subito di lei erano l’età e la bellezza - racconta un medico che aveva incontrato la ragazza qualche mese fa -. Un mio paziente era ricoverato in quel reparto, così sono andato un paio di volte a trovarlo per confrontarmi con i colleghi sul suo quadro clinico e mi ero trovato a parlare con lei. Era preparata e professionale. Mi chiedo come una giovane e promettente dottoressa possa aver fatto un gesto così, rovinandosi vita e carriera per sempre».