Pioltello, 3 novembre 2011 - "Ho cominciato a colpirla ad occhi chiusi”. Lo ha dichiarato Vittoria Orlandi, nell’interrogatorio davanti al pm Maria Vulpio dopo il fermo per l’omicidio di Patrizia Reguzelli, la moglie 58enne del suo amante. La donna prima ha raccontato tutta la relazione con il medico di base, conosciuto durante un tirocinio post laurea nel suo studio nel gennaio 2010. La 28enne ha ripercorso minuto per minuto tutta la giornata di ieri, da quando è uscita di casa per andare al San Raffaele, dove si stava specializzando in neurochirurgia, a quando è stata contattata dai carabinieri, che poi l’hanno fermata per omicidio.

 

Il 28 ottobre, infatti, Orlandi aveva telefonato alla 58enne, chiedendole un incontro, che è avvenuto ieri. Orlandi in mattinata va in ospedale. Poi intorno alle 9 raggiunge piazzale Loreto, dove ha appuntamento con la moglie del suo amante. Da qui le due donne, ognuna con la sua macchina, si spostano verso Pioltello per poi fermarsi in un parcheggio in via Lago Malaspina. Reguzelli scende dalla propria macchina e sale su quella della 28enne, che comincia a raccontarle i dettagli intimi della relazione con suo marito. La 58nne le chiede di fermarsi, l’afferra per le braccia. Poi scende dalla macchina e rimane in piedi accanto alla portiera anteriore destra. Orlandi scende a sua volta e la raggiunge sul lato del passeggero. La lite prosegue finché, sostiene la 28enne, viene strattonata e cade dentro l’auto, che ha la portiera ancora aperta. È in questo momento, racconterà, che si ricorda del coltello lasciato nel cassetto del cruscotto. 
 

 

Si tratta di un coltello da cucina lungo 19,5 centimetri, che a suo dire si è portata da casa per difendersi.
Lo impugna con la mano destra e per allontanare la rivale, dirà al pm, comincia a sferrare fendenti a occhi chiusi. Quando li riapre, si accorge di averla ferita alla guancia destra. Poi però si solleva da terra e, vendendo ancora la donna di fronte a lei, la colpisce un’ultima volta, alla gola, da sinistra a destra. Reguzelli cade sull’asfalto. Orlandi si rende conto che non si lamenta, non si muove. Allora getta il coltello in macchina. Poi decide di spostare di qualche metro il cadavere, per evitare che qualcuno lo veda. Quindi, tutta sporca di sangue, sale sulla sua Volvo e si allontana, gettando il coltello in un cassonetto a Vimodrone. Non può tornare al lavoro, ma va lo stesso al San Raffaele, per cambiarsi. Poi scrive un sms al suo amante: “Ho fatto qualcosa di grave”. Lo chiama. Infine incontra Marzio Brigatti in un supermercato e gli confessa l’omicidio della moglie. Nel frattempo i carabinieri, trovato e identificato il corpo della vittima, telefonano all’uomo, che invita Orlandi a tornare a casa propria per cambiarsi. La donna si presenterà poi in caserma con segni di colluttazione sul corpo.
 

 

L'ETA' - "Stai con un uomo di 61 anni e hai l’età di nostra figlia". Queste le parole di Patrizia Reguzelli, la donna di 58 anni uccisa in un parcheggio di Pioltello, a Vittoria Orlandi, la 28enne che ha confessato l’omicidio. In base a quanto dichiarato dalla stessa Orlandi al pm Maria Vulpio nell’interrogatorio, Reguzelli aveva cominciato a telefonarle lo scorso aprile, dopo averne scoperto la relazione con il marito, dicendole che stava rovinando la vita a lei, al marito e alla figlia 25enne. Secondo quanto riferito dalla giovane, la 58enne l’ha chiamata diverse volte nei mesi scorsi, ma lei ha risposto solo in tre occasioni. È stata lei stessa, invece, a cercare Reguzzelli il 28 ottobre, disperata per essere stata lasciata dal suo amante e con l’intenzione di raccontarle i particolari intimi della loro relazione. Forse proprio in occasione di questa telefonata, Orlandi avrebbe fissato l’appuntamento di ieri con la vittima

 

 

"POSSO TORNARE A CASA?" - Vittoria Orlandi, nell'interrogatorio di ieri davanti agli inquirenti è apparsa molto confusa e disorientata e, da quanto si e' saputo, avrebbe anche chiesto se poteva tornarsene a casa, dopo avere in sostanza confessato l'omicidio.  Il pm di Milano Maria Vulpio e i carabinieri di Monza e Cassano D'Adda, dopo aver ascoltato anche il marito, hanno interrogato a lungo la giovane che è stata fermata in tarda serata con l'accusa di omicidio volontario. Nel suo interrogatorio la giovane chiamerebbe l'uomo il suo ''ex compagno'' e questo porta a pensare che la relazione tra i due si fosse interrotta di recente.

 

 

L'EX - Marzio Brigatti, medico di base 61enne, a settembre aveva lasciato la giovane amante, per tornare dalla moglie. Sarebbe questa la causa della disperazione che ha portato Vittoria Orlandi, 28 anni tra qualche giorno, a impugnare un coltello e a colpire alla gola Patrizia Reguzelli, 58, uccidendola. Specializzanda in neurochirurgia all'ospedale San Raffaele, Orlandi, originaria di Roma, ha spiegato che Brigatti, conosciuto nel gennaio 2010 svolgendo presso il suo studio un tirocineo post laurea, l'aveva lasciata dopo un periodo di convivenza proprio a causa del divario d'età, ma che continuava a vederla frequentemente. Da tempo la moglie del medico aveva scoperto la relazione e ad aprile aveva cominciato a chiamarla.