Pioltello, 22 ottobre 2011 - Roberto Biolchini cambia partito e si scatena la bufera. «Biolchini come Scilipoti», accusano gli ormai ex compagni dell’Italia dei Valori: «Il paragone non c’azzecca per niente», ribatte l’interessato facendo il verso ad Antonio Di Pietro. Il lido prescelto da Biolchini è l’Unione di centro. «Lascio l’Idv non condividendone le prospettive politiche - spiega -. È una decisione sofferta, ma la mia area di riferimento ideale è sempre stata quella centrista: sono difatti un moderato che ha militato e creduto nell’ultima Dc di Martinazzoli». Il consigliere del Comune di Pioltello e della Provincia passa così dal centrosinistra all’area cattolica del Terzo Polo, dove farà riferimento al segretario scudocrociato Antonio Santi e al capogruppo provinciale Alessandro Sancino.

Biolchini, il suo rapporto con la Giunta Concas cambierà?
«No. Ho scelto il Terzo polo proprio per per rispettare l’impegno preso con gli elettori di opposizione alla Giunta».

L’IdV vuole le sue dimissioni, dice che ha tradito il mandato degli elettori.
«In verità lascio l’Italia dei Valori come l’ho trovata quattro anni fa: con zero consiglieri a Pioltello. L’IdV dovrebbe ringraziarmi, perché solo grazie al mio impegno e al seguito personale che ho raccolto, il partito ha avuto voti e un rappresentante in Comune».

Forse in molti hanno votato l’IdV perché è il partito di Di Pietro.
«Certamente, ma a Pioltello ho avuto centinaia di preferenze».

Ma quali sono le ragioni di questa scelta?
«Mi sono esposto candidandomi sindaco, in solitaria. Dopo averci messo la faccia con gli elettori non voglio assecondare l’avvicinamento alla Giunta Concas che l’IdV vorrebbe a Pioltello. Non resto in un partito che agisce di convenienza. Le defezioni nel milanese dimostrano la stessa cosa e più di tutte quella di Giulio Cavalli, ex coordinatore milanese e consigliere regionale».

Alle provinciali tuttavia non c’è un sistema di preferenze, l’eletto è legato al partito.
«Non condivido più la prospettiva politica del partito IdV. All’inizio c’era un progetto centrista basato sulla Costituzione, ma nell’incontro di Vasto è nata l’idea di un “Unione 2” o un “Ulivo 2”. Ho militato nel Ppi e nella Margherita e ho evitato il Pd perché sono di centro. Infine, secondo me inoltre una coalizione di centrosinistra potrebbe vincere le elezioni ma non sarebbe governabile».

Quindi alle nuove provinciali si candiderà col Terzo polo?
«In realtà spero che si arrivi all’abolizione della Provincia e alla Città metropolitana prima delle prossime elezioni».