Segrate, 1° luglio 2011 - È stato operato d’urgenza il giovane romeno raggiunto al torace da un colpo di pistola mercoledì sera a Segrate: a sparare una guardia giurata. Il 26enne è stato intubato e tenuto in vita da un respiratore artificiale per tutta la notte, poi nella mattinata di ieri l’interevento chirurgico per suturare la lacerazione al polmone che rischiava di ucciderlo.

La sparatoria è avvenuta nel corso di un tentato furto in un capannone dismesso della Sogim, dove la vittima si era introdotta di nascosto con altri tre complici per rubare cavi di rame e materiale per impianti elettrici. Teatro della scena i vecchi laboratori di via Reggio Emilia utilizzati negli anni Novanta dall’Enel per fare esperimenti legati all’energia nucleare. Sospese le ricerche, i laboratori sono andati in disuso ed ora la Sogim sta effettuando lavori di bonifica per il recupero dell’area.

In questo contesto, la guardia giurata, un 44enne di origine siciliana, assunto dall’istituto di vigilanza Battistoli Group di Paderno Dugnano era incaricato, per conto della Sogim stessa, di sorvegliare l’area. La guardia ha raccontato ai carabinieri di essere entrato nel capannone dopo aver sentito dei rumori e lì si sarebbe trovato di fronte quattro persone intente a rubare del rame. L’uomo avrebbe intimato l’alt, sparando in aria un colpo di pistola per mettere in fuga la banda. Secondo la versione emersa durante l’interrogatorio, avvenuto a poche ore dall’episodio, il 44enne sostiene di essersi visto arrivare addosso un oggetto metallico, lanciato con violenza da uno dei ladri, e di aver udito un rumore forte e secco, simile a un colpo di arma da fuoco.

A quel punto, avrebbe puntato nuovamente la pistola e sparato un secondo proiettile. Questa volta, però, ad altezza d’uomo. La pallottola è arrivata dritta al petto del romeno, provacando diverse lesioni interne. La più grave, una perforazione polmonare che ha rischiato di ucciderlo. I medici del San Raffaele, dove il ragazzo è arrivato accompagnato dal 118 dopo essere stato scaricato a Lambrate dai complici in fuga, hanno ricucito le ferite interne di minore entità per poi applicargli il respiratore, in attesa della stabilizzazione delle condizioni cliniche. Il rumeno è ancora in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita.

La guardia giurata è indagata per lesioni colpose gravissime e rischia una condanna che potrebbe arrivare fino a un anno di reclusione. Tuttavia, saranno i rilievi tecnici e balistici, eseguiti all’interno del capannone dalla Sezione carabinieri investigazioni scientifiche del reparto operativo di Milano, a stabilire se la versione del vigilantes si possa considerare attendibile oppure se la dinamica dei fatti possa riservare qualche colpo di scena.