Pioltello, 10 maggio 2011 - È fresca, liscia o frizzante, sempre disponibile e soprattutto gratuita. Più che una moda, imbottigliare da sé l’acqua da mettere sulle tavole sta diventando uno stile di vita che i cittadini della Martesana dimostrano scegliere in numero sempre maggiore. Per farlo basta recarsi in una delle tante Case dell’acqua, moderne «fonti» sparse un po’ in tutta la zona, il cui numero continua a crescere proprio grazie alla risposta positiva che arriva dai cittadini. A confermarlo sono i dati diffusi in questi giorni da Cap Holding, che gestisce molte delle Case dell’acqua presenti in Martesana e in diverse province lombarde, che nel mese di aprile hanno registrato una vera e propria impennata dei consumi.

Basti pensare che a Pioltello in soli 30 giorni sono stati circa 73mila i litri d’acqua erogati dai rubinetti della Casa dell’acqua di piazza del Mercato, inaugurata nel settembre 2009 accanto al distributore automatico del latte e visitata ogni mese da quasi un migliaio di persone. Anche il piccolo comune di Vimodrone, dove il taglio del nastro della fonte di acqua liscia e gasata è avvenuto lo scorso febbraio, sono stati registrati dati record: in un paese di soli 16mila abitanti, sono stati oltre 70mila i litri «spillati» dai rubinetti, complice la posizione centralissima in cui è stata posizionata la struttura, costruita nella piazza della chiesa. Un po’ meno abituati a scegliere l’acqua pubblica sono gli abitanti di Segrate, Pozzuolo Martesana e quelli di Carugate (anche in quest’ultimo caso la struttura è stata inaugurata da pochi mesi), dove non si sono raggiunti i 50mila litri d’acqua erogati. Fanalino di coda è Pozzo d’Adda, con soli 26mila litri d’acqua liscia e frizzante erogati in aprile.

I numeri soddisfano le amministrazioni che hanno promosso l’iniziativa con Cap Holding e che, nella maggior parte dei casi, si occupano della gestione diretta delle strutture. Molti i vantaggi: per le tasche dei cittadini ma anche per le casse dei Comuni, come per l’ambiente. «Se si considera che in media una bottiglia d’acqua acquistata al supermercato costa circa 20 centesimi di euro - fanno sapere da Cap Holding, società a totale capitale pubblico che si occupa della gestione della rete idrica per molti comuni della Martesana - e che in media ogni famiglia consuma circa tre litri di acqua al giorno, si può subito capire quanto influisca positivamente sul portafoglio bere l’acqua del rubinetto o delle Case dell’acqua. Il risparmio in termini economici si aggira, infatti, intorno ai 2,80 euro a settimana e ai 150 euro l’anno». Anche i Comuni ci guadagnano: se le famiglie scelgono di riempire le loro bottiglie (preferibilmente di vetro) alle fonti del Cap e di riutilizzarle, producono meno spazzatura e quindi si riduce anche il costo di smaltimento delle bottiglie di plastica. «In aprile nelle 29 Case dell’acqua da noi gestite nelle province di Milano, Monza Brianza e Pavia sono stati erogati circa 1.299.833 litri d’acqua - fanno sapere da Cap Holding -. Tradotto: almeno 850mila bottiglie di plastica da un litro e mezzo risparmiate. È chiaro che la scelta di bere acqua del rubinetto o “spillata” nelle strutture presenti sul territorio, dà ottimi risultati sia economici che in termini di rispetto dell’ambiente».