Cassano d'Adda, 2 febbraio 2011 - Un parcheggio nuovo di zecca e totalmente inutilizzabile, un piazzale esterno tutto cantieri e caos, parcheggio obbligatoriamente selvaggio, degrado e incuria come contorno. La Caporetto dell’amministrazione comunale lascia irrisolto fra i problemi quello della stazione ferroviaria della Milano-Treviglio, scalo decentrato eppure strategico, che ha moltiplicato la mole di passeggeri dopo il Quadruplicamento e l’apertura del passante milanese.

Il più eclatante, quello del grande parcheggio d’interscambio al di là dei binari, completato da un pezzo ma ancora non collegato con scalo e rotaie. Il sottopassaggio che porta alla nuova area di sosta deve essere prolungato dalla stazione, l’iter del progetto dura da cinque anni suonati, gli ultimi incontri fra Comune, Provincia e Ferrovie si erano svolti un paio di mesi fa. A oggi, tutto è bloccato.

Attacca il Pd: «Ennesimo risultato dell’incapacità della giunta uscente». Ma rilancia da Milano l’assessore provinciale alle Infrastrutture Giovanni De Nicola: «Il progetto di quella struttura lo fece il centrosinistra nel 2005, si è dovuto ritoccarlo con lievitazione dei costi. Siamo impegnati a completare l’intervento». La situazione in quel dello scalo cassanese, dunque, promette di mantenersi talquale per un pezzo. Per rendersi conto di quale sia basta farsi un giro.

L’edificio è quello di sempre, con i suoi problemi di degrado. I servizi per i passeggeri sono garantiti dal bar esterno allo scalo, per il quale i progetti prevedono il trasferimento sul versante opposto dei binari. Il piazzale antistante la stazione è stato utilizzato come parcheggio provvisorio, perché il guaio grosso, in aggiunta ad altri, è dove lasciare l’auto: pochi posti sul piazzale, un solo posteggio sempre pieno, i pendolari costretti a piazzare il veicolo qua e là o a mollarlo con freno a mano tirato sulla strada in pendenza che porta alla provinciale e al centro, a rischio di multe (che fioccano) e di incidenti.

I pendolari protestano ma più che altro migrano, spostandosi quotidianamente nella vicina Pozzuolo, dove il quadruplicamento ha lasciato in eredità, quantomeno, una stazione decente e dotata di posti auto. I progetti di rilancio dell’area ci sono, ma poco si vede. «Che almeno si apra il parcheggio», mugugnano i viaggiatori. Ma ecco come stanno le cose: «Il progetto del prolungamento del sottopassaggio che renderebbe fruibile il nuovo posteggio - spiega l’assessore provinciale De Nicola - è stato redatto dal Comune di Cassano nel 2005, sotto la giunta di centrosinistra. Solo nel 2010, cosa certo discutibile, Rfi ha sollevato rilievi e chiesto modifiche tecniche. L’appalto è nostro, ci siamo subito attivati, il progetto nuovo è pronto: solo che occorrono nuovi fondi».

I tempi? «Non posso fare pronostici». Le polemiche? «Quelle della gente comprensibili, quelle politiche strumentali. La giunta uscente ha seguito la vicenda con attenzione e da vicino: non possono essere responsabilizzati dei ritardi, così come non possiamo esserlo noi».