Pioltello, 10 novembre 2010 - «Il deserto dei Tartari», anzi no «Una prigione dorata», oppure ancora «La morte del commercio». L’oggetto del discorso è sempre lo stesso: la zona pedonale del centro di Pioltello Vecchia.
Identica la reazione di tutti i commercianti, quando viene paventata l’ipotesi di allargare il centro storico e la Zona traffico limitato alla porzione ancora libera di via Milano e via Colombo, proposta da un comitato di quartiere.
«Equivarrebbe a fare harakiri - il commento, inequivocabile, di Marco Salina, della pregiata cantina vinicola cittadina -. Credo non esista un modo migliore per dare il colpo di grazia a un commercio che a Pioltello si sta spegnando. E neanche troppo lentamente».

Un esempio? Basta guardare pochi metri più in là, dove comincia la zona pedonale. «Sono falliti quattro negozi in fila - continua Salina -. E mica negozi qualsiasi: un panettiere, un macellaio una profumeria e una bottega di abbigliamento. Ma anche il fiorista e la gioielleria so che stanno valutando molto attentamente il da farsi». Stessa opinione anche per Michael Ibrahim, che ha appena rilevato la pizzeria Il Cavallino, proprio in via Milano: «Sarebbe una pessima notizia per me - il commento, a occhi sgranati -. Già la zona non è delle più vivaci soprattutto la sera. Figuriamoci impedendo l’ingresso con una Ztl!».

E addirittura, i negozianti che già sono stati «inglobati» dalla zona pedonale chiedono un pronto dietro-front della Giunta: «Estendere l’area pedonale? Figuriamoci! - attacca Gabriele Polenghi, edicolante -. Di fronte all’evidenza del fallimento bisognerebbe avere l’umiltà di fare un passo indietro. Invece pur di non ammettere un errore si rischia di segare le gambe all’intera città».

Commenti duri, che talvolta però si traducono in una forma di autocritica degli stessi negozianti: «A parte la scelta suicida di chiudere il centro - comincia Achille Biancardi, tabaccaio di piazza XXV aprile - senza adeguati investimenti in infrastrutture fondamentali come i parcheggi, bisogna dire che anche noi dobbiamo investire di più, e meglio, nelle iniziative in centro. Qui ci hanno abbandonati e condannati alla totale assenza di passaggio, io sopravvivo grazie al calcio scommesse perché come tabacchi ho perso almeno il 35 per cento dei guadagni. Con i complimenti della Giunta».

Ma le critiche non finiscono qui. «A livello visivo è stato fatto un buon lavoro - comincia Mara Denti, ottico in via Milano -. Peccato che sia tutto sprecato se in centro non c’è nulla da vedere. I negozi dovrebbero essere il fulcro del centro, ma qui basta farsi un giro per capire che aprire un’attività equivale a gettarsi nel vuoto senza paracadute. Un centro ha senso se c’è qualcosa da vedere. Qui, invece, si vedono solo tristezza e desolazione. Bel lavoro!».