Carugate, 5 novembre 2010 - Una fermata della linea 2 della metropolitana a pochi passi dal centro: un sogno per i cittadini di Carugate che potrebbe avverarsi. Un sogno in cui però non crede il primo cittadino. È dei giorni scorsi la notizia che la provincia di Milano intenderebbe rivedere il tracciato del prolungamento della MM2 da Cologno a Vimercate. Tra le modifiche, ci potrebbe essere quella dello spostamento delle fermate tra Brugherio e Carugate, per agevolare l’accessibilità pedonale dei cittadini carugatesi.

Una notizia che ha fatto esultare il Comitato per il metrò di Carugate, da anni in prima linea sul tema del prolungamento della metropolitana, e che ha spinto i cittadini che ne fanno parte a prendere carta e penna e a scrivere ai consiglieri comunali per chiedere loro di intercedere nelle sedi istituzionali.

"A seguito di un incontro richiesto all’assessore ai trasporti della provincia di Milano Giovanni De Nicola - scrive il presidente del comitato, Massimo Gironi -, siamo venuti a conoscenza che lo stesso ha attivato la procedura per individuare un tracciato alternativo nei territori di Brugherio e Carugate finalizzato allo spostamento della fermata a favore dell’accessibilità pedonale della linea dall’abitato di Carugate. Considerata l’importanza di tale opportunità, che permetterebbe una maggiore fruibilità della stazione da parte dei residenti, e nell’attesa che venga reperito il finanziamento del 60% da parte dello Stato, nonché dell 40% a cura degli enti locali (Regione, Provincie e Comuni), si chiede di adoperarsi affinché il sindaco possa esprimersi favorevolmente a tale possibilità".

Non è d’accordo con i cittadini il sindaco Umberto Gravina, che intravede problemi seri per la realizzazione del progetto.
"Il Cipe ad oggi non ha finanziato il 60% della quota a carico dello Stato - spiega il primo cittadino -. La regione, le province di Milano e Monza e i comuni compresi nel progetto di prolungamento del metrò non hanno i soldi per finanziare il resto dell’opera. A mio parere si sta facendo di tutto per scaricare sui comuni il peso dell’intervento, che secondo me dovrebbe invece essere a carico solo dello Stato o della Regione. Per quanto riguarda le richieste del comitato, è una prassi insolita da parte dell’assessore provinciale non sentire prima l’Amministrazione di Carugate: uno sgarbo istituzionale e una non conoscenza corretta dei fatti. Ritornando alla proposta del comitato, credo che non sia fattibile per i tanti problemi tecnici non supportati né da studi di ingegneria, né da professionisti del settore".