Cassano, Sicignano capolista per Forza Italia

Dopo Palazzo Marino, il pensionato che sparò al ladro promette sicurezza

Francesco Sicignano si candiderà alle prossime amministrative per il centrodestra

Francesco Sicignano si candiderà alle prossime amministrative per il centrodestra

Cassano d'Adda (Milano), 14 febbraio 2016 - Dopo Palazzo Marino, Cassano d’Adda. Stringe mani in piazza, dispensa sorrisi a chi si ferma al banchetto, da vero politico consumato. È ufficiale: Francesco Sicignano, il pensionato 65enne di Vaprio che a ottobre ha ucciso con un colpo di pistola il ladro albanese che era entrato in casa sua per derubarlo, corre per il Comune. La lista è Cassano Sicura. «Non potrebbe essere altrimenti», dice lui, il candidato in trasferta con il solito giubbetto da top-gun e i Ray Ban infilati nel maglione. Della città però intende occuparsi a 360 gradi. «Serve un programma territoriale per il lavoro e nel sociale si deve fare di più». Fino a quattro mesi non si sarebbe mai sognato di ritrovarsi nell’agone, ora invece dice che non si fermerà qui. «Voglio parlare a Montecitorio. È la casa di tutti gli italiani, quindi anche la mia». Pensa di candidarsi a Roma? «Non si sa mai» butta lì sibillino. Chiarisce che l’Adda per lui non è un ripiego. «Sono un simbolo, ieri sera in televisione hanno detto che l’italia si sta «sicignanizzando»». Ad altri non farebbe piacere, lui, invece, ne fa un punto d’onore.

«Mi batto per risolvere problemi che ormai patiamo tutti e che i nostri rappresentanti in Parlamento si sono dimenticati. Sono disposto a un confronto con il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Spero di potergli spiegare come la penso. E da quel che vedo quando vado in giro, sono in parecchi a condividere». La sua agenda è rovente. Domani sarà in Veneto, giovedì nella Marche, nel frattempo corre fra Milano e provincia. «Vado dove mi chiamano e ci vado perché porto avanti le mie idee. Non prendo soldi, a differenza di chi ci governa». Il suo obiettivo è Milano: «Per farmi sentire devo diventare consigliere comunale a Palazzo Marino». E Cassano? «Faccio da traino, mi sono impegnato e andrò fino in fondo». Il programma ovunque punta sulla «proprietà, un sacrosanto diritto da difendere. Questo non vuol dire che tutti debbano avere armi. In questo Paese non c’è sicurezza, serve fare qualcosa al più presto». Dappertutto la sua corsa ha suscitato un vespaio, ma lui non se ne fa un cruccio, anzi. «Voglio fare qualcosa anche per gli imprenditori che in questi anni di crisi hanno patito le pene dell’inferno. Ne so qualcosa. Nell’edilizia è stata un’ecatombe». Quanto all’inchiesta di cui è al centro - Sicignano è ancora indagato per omicidio volontario - dice «di non saperne più nulla. Non ho ricevuto comunicazioni dalla Procura finora». A difenderlo a spada tratta in questi mesi sono stati i partiti di centrodestra. Fratelli di Italia in primis, ma lui, quando ha dovuto scegliere, ha preferito Forza Italia.