Cassano, ipotesi terme nell'area dell'ex linificio

Anche case e negozi nel progetto di recupero

lL'area abbandonata dell'ex linificio

lL'area abbandonata dell'ex linificio

Cassano d'Adda (Milano), 18 aprile 2015 - Ex Linificio: residenza e archeologia industriale, terziario e piccolo commercio, e pure qualche chicca: forse, chissà, delle Terme, proprio accanto al fiume. Ma quando? "I tempi si accorciano: speriamo davvero di vedere i lavori avviati entro la fine del nostro mandato". Così l’assessore all’Urbanistica Vittorio Caglio, e così lo stato dell’arte del progetto di riqualifiazione dell’area dell’ex Linificio, 140 mila metri quadrati di fatiscenza e degrado. Dopo tanto dibattito un anno o due fa, mesi di silenzio ma non d’immobilismo. L’operatore, sempre la società Alauda che rilevò l’area anni fa, avrebbe pronto il definitivo progetto di rilancio. Nel frattempo, il Pgt comunale ha disegnato le linee guida da cui non deragliare e il Parco Adda Nord, competente per ambito, ha stilato l’elenco degli edifici da conservare come beni di archeologia industriale. Il Pgt dice mix di funzioni: residenza, piccolo commercio (no centri commerciali), parti museali e qualche realizzazione attrattiva.

Le terme? La voce è circolata insistentemente nei mesi scorsi. "Perchè no? - ancora Caglio - Le realizzazioni devono essere in linea con quanto da noi stilato nel Pgt, Terme potrebbero essere. È abbastanza logico che l’operatore debba puntare anche su qualche realizzazione che possa dare un ritorno. E alcune, per vocazione dell’area, sono meglio di altre". E poi? "Residenza, ma per non più di 550 nuovi abitanti. Commerciale, ma non centri commerciali, questo deve essere molto chiaro. Il mix era stato già a grandi linee individuato. Noi abbiamo lavorato molto al ribasso sui numeri. Al momento pensiamo a 154 mila metri cubi di costruzioni, incluse quelle che già ci sono, sui 140 mila metri quadrati di area". C’erano tanti "ma". Pronti a riemergere, c’è da scommetterci, quando il progetto approderà ai tavoli delle decisioni. Il rischio esondazione, primo.

"L’operatore, ovvero la società Alauda, per noi sempre unico interlocutore, ha portato un nuovo studio idrogeologico su tutta l’area. Non risulta alcun rischio, nulla quantomeno che osti all’intervento". Poi il grande busillis della viabilità. Case o negozi, piccolo commercio o terme, saranno realizzati in un’area certo pittoresca, ma lontano dal centro abitato e collegata con il livello strada da una sola via, dalle Case Basse al cimitero. "Chiaro che il problema esiste - ancora Caglio - per noi non tanto il problema della residenza, che sarebbe affrontabile con la riqualifcazione già prevista della strada già esistente; quanto quello della viabilità diretta a negozi o altre strutture, la viabilità del fine settimana, per capirsi". Soluzioni? "Una sola: un parcheggio di interscambio in area centro sportivo e poi una navetta di accesso all’area".