Acqua che puzza a Cassina, ecco gli esposti

A Cassina sono partite le lettere. La Dielle: non c’entriamo nulla di Barbara Calderola

Bottiglie di acqua distribuite ai cittadini

Bottiglie di acqua distribuite ai cittadini

Cassina de' Pecchi, 22 novembre 2014 - Emergenza acque, esposto del Cap alla Procura di Milano che ripercorre la vicenda. Le puzze, l’allarme, l’analisi dell’impianto, la sostituzione della valvola di non ritorno alla Dielle. E l’emergenza che scema. Un atto dovuto, confermato dal sindaco Massimo Mandelli. Sul contenuto, la società dei Comuni sta abbottonata, la situazione è delicata. Mentre spunta un’altra lettera. Quella di Cap Holding alla ditta di via Galilei, al centro del caso, in cui si parla di un eventuale conto e che scatena la protesta dei destinatari.

È l'azienda a parlarne. «Abbiamo chiarito ai dirigenti che non è stato fatto alcun sequestro. Non ci è stato notificato, né men che mai, non esistendo ovviamente, è stato convalidato dal giudice - spiega Renato Vitetta, avvocato della Dielle -. In poche parole, non c’entriamo niente. E vogliamo sia chiarito una volta per tutte. Peggio, dopo un mese non sappiamo neanche che fine abbia fatto la valvola in questione, ammesso, ripeto, che abbia davvero qualcosa a che fare con l’accaduto. Amiacque, Cap Holding, il Comune. Nessuno ci può giudicare senza contraddittorio e chiederemo a chiunque lo faccia di risponderne». La ditta ribadisce pure che la valvola era stata “certificata” esperti della manutenzione pochi giorni prima delle puzze. «Abbiamo la documentazione. Per quel che ne sappiamo potrebbe essere stata manomessa. Quando era qui, era regolare. È nero su bianco».

L’avvocato torna anche sui prelievi. «Sono nulli». Di più, ne ha fatti fare di propri, «nel rispetto della legge, a differenza di quelli raccolti da noi dalla taskforce in campo. «I tenici hanno riempito le bottiglie d’acqua dei nostri rubinetti senza che un nostro consulente fosse presente e senza sigillarle. Abbiamo una valvola sostituita per un “presunto” malfunzionamento e una serie di campionature di acqua non autorizzate». Dielle conferma «la propria totale estraneità ai fatti, nei nostri confronti non è emerso nessun riscontro oggettivo».

barbara.calderola@ilgiorno.net