CHIEDILO A MARONI Fermare la burocrazia, la nostra battaglia

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Chiedilo a Maroni

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GENTILE Presidente, sono in cura presso la terapia del dolore di Pavia, mi trovo bene e sono tutti gentili. Faccio molto cortisone ma non so se sia un bene. Hanno provato oltre ad altre cure a farmi l’acido jaluronico, che trovavo più efficace. La prima iniezione mi è stata fatta con la ricetta, poi me le hanno fatte pagare, dicendomi che questi erano gli ordini dell’ospedale. Ho telefonato alla Sanità ma mi hanno risposto che loro non avevano dato nessun ordine, di cambiare ospedale. Naturalmente non l’ho fatto però chiedo a Lei che è una persona che ammiro per la sua carica se tutto ciò sia vero. 

Franca, Corsico (Milano) GENTILE Franca, intanto La ringrazio per gli apprezzamenti. Quanto le è accaduto trova spiegazione nel fatto che l’acido ialuronico in commercio non è classificato come farmaco prescrivibile con costo a carico del Sistema Sanitario Nazionale, bensì come dispositivo medico. La struttura di Terapia del dolore presso la quale è in cura, ha probabilmente valutato di poterle assicurare gratuitamente una prima somministrazione (sostenendo in proprio il costo del preparato e dell’infiltrazione). Per le successive somministrazioni, invece, il costo Le è stato addebitato, non essendo il prodotto a carico del Sistema Sanitario Nazionale. GENTILE presidente, sono un invalido certificato Asl al 90% di 71 anni con patente speciale. Scrivo in merito ad una multa del giugno 2013 di Milano. Avevo chiesto il permesso per il transito ztl, vie ecc. me l’avevano rilasciato solo temporaneo, non ricordandomi più della scadenza in questi giorni mi è arrivata la multa e non ricordo se l’ho già pagata, non trovo più la ricevuta. Eppure sono sempre ed ancora invalido. Al telefono mi dissero che per revocarla dovevo farlo presente entro 3 giorni. Allora non l’ho sapevo! Premesso questo dovrò pagare! Ma non è pagare il giusto, quello che Mi-Ci fa arrabbiare noi invalidi che sia lavoratore, o turista che vuole visitare es. 5 città DEVE per 5 volte telefonare per istruzioni ai comuni poi scrivere per chiedere il permesso a questi tramite internet, (e chi non c’è la?) scomodare una persona delegata, cercare, trovare i moduli da compilare, stampare, andare fuori casa per spedire il fax, spese, aspettare l’autorizzazione addirittura di 2 mesi a Milano, perdite di tempo e seccature varie. Premesso questo, dico che siamo tornati al Medioevo in cui si pagava il pedaggio o permesso per il transito. Assurdo! Una Schengen all’italiana ? 

Ernesto GENTILE Ernesto, comprendo benissimo la sua situazione e la sua arrabbiatura per questo. Come lei sa le competenze della gestione delle Ztl è di competenza di ciascun Comune non della Regione. Certo bisognerebbe modificare il Codice della strada a livello nazionale per uniformare e modernizzare le procedure di autorizzazione e pagamento perchè oggi ogni Comune ha le sue. Ma tutto questo è di competenza del Parlamento nazionale che agisce secondo la maggioranza che è ora al Governo e di certo non è nostra responsabilità. CIAO MARONI, oramai ho 75 anni e non ho più molto tempo. Ti prego solo di una cosa e sono certo che puoi farla, fai cessare lo scempio edilizio sulla sponda ovest del lago di Como, quella che va da Como a Menaggio. Vai a farti un giro, vai a vedere il mostro che c’è all’entrata di Brienno, dove prima c’era un night, sono anni che è lì e nessuno, ripeto nessuno ha mai fatto nulla per abbatterlo, è anche pericoloso, perché arriva fino alla sede stradale. Mi raccomando, fai qualche cosa. 

Francesco GENTILE Francesco, lei ha pienamente ragione, oltre a sviluppare l’economia, che è sempre importante, io e la mia Giunta non abbiamo mai perso di vista però l’aspetto della salvaguardia del paesaggio soprattutto del nostro lago di Como. Cosa posso fare io? Nel 2014 ho proposto e fatto approvare la legge regionale per la riduzione del consumo del suolo, la più rigorosa fino ad ora approvata in tutta Italia, allo scopo di bloccare una cementificazione insensata dei sempre più ridotti spazi verdi della nostra Regione. Per quanto riguarda la demolizione di edifici incongrui, o dismessi, ricordo che questo aspetto è per lo più nelle mani dei sindaci, che possono cambiare funzione, o determinare migliori condizioni di utilizzo, all’interno delle previsioni dei loro piani regolatori. Regione Lombardia con un suo ordinamento chiarirà le modalità con le quali trasferire i diritti volumetrici degli edifici che invece è opportuno demolire e delocalizzare in nuova sede.

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