Marco Mengoni vola ed è pop 2.0 al Forum di Assago

L’idolo di Ronciglione vola sulle teste dei fans, suona la chitarra, recita il suo “credo” in quegli esseri umani capaci di sentirsi tali solo quando trovano il coraggio, appunto, di essere umani. “Questo è sì lo show di Marco Mengoni, ma anche quello della band di Marco Mengoni”, assicura lui di ANDREA SPINELLI

Marco Mengoni

Marco Mengoni

Milano, 5 maggio 2016 - Sei dischi di platino incassati in un anno, tre per “Parole in circolo” e tre per “Le cose che non ho”, sono le credenziali cui Marco Mengoni domani e sabato si offre in pasto al popolo del Forum. Il nuovo #mengonilive2016 è infatti kolossal da arene che rilancia su un surplus tecnologico ancora più ostentato di quello del tour dell’anno scorso. L’idolo di Ronciglione, 27 anni compiuti il giorno di Natale (“ma non per questo mi sento un messia” scherza per tenere il profilo a terra), vola sulle teste dei fans, suona la chitarra, recita il suo “credo” in quegli esseri umani capaci di sentirsi tali solo quando trovano il coraggio, appunto, di essere umani. “Questo è sì lo show di Marco Mengoni, ma anche quello della band di Marco Mengoni”, assicura lui, spostando l’accento sul ruolo dei dieci musicisti alle dipendenze del tastierista Gianluca Ballarin che l’affiancano in questa nuova avventura.

Dall'ultima fatica in studio “Le cose che non ho” affiorano sette pezzi, a cominciare dal singolo “Due satelliti” firmato da Giuliano Sangiorgi. “I nuovi arrangiamenti ci stanno dando grandi soddisfazioni non solo con le canzoni più vecchie ma anche con quelle più recenti” prosegue Mengoni. “‘Solo due satelliti’, ad esempio, l’abbiamo un po’ stravolta rispetto all’album ed è venuta molto bene”. Un po’ tutto il cammino dello show è focalizzato su “Parole in circolo” e “Le cose che non ho”, usciti a poco più di dieci mesi uno dall’altro per integrarsi a vicenda. “Ho provato a racchiudere in questi due dischi tutti i miei mondi musicali, fiducioso di riuscire a fare nel secondo capitolo un ‘upgrade’ delle idee messe nel primo”. Il fuoco dello show arde soprattutto in “#prontoacorrere” quando lo spettacolare schermo gigante da 140 metri quadri che incombe sulla scena si scompone in due sezioni che rimangono sospese sulle teste del pubblico per consentire a Marco di traversarlo in volo su una specie di ancora tecnologica, e approdare sul palco B a centro sala dove canta “Ad occhi chiusi”, “Solo”, “Mai per sempre” e “In un giorno qualunque”.

È il momento più spettacolare del #mengonilive2016 ma forse non quello più esaltante, tenuto conto della festa di luci e colori che Marco riesce a scatenare nel bis cantando “Una parola”, “La nostra estate” e “Io ti aspetto” sotto una vorticosa pioggia di coriandoli. Notevole anche la parentesi funk di brani come “Tonight”, “I got the fear” (in cui imbraccia la chitarra) e “Freedom” di Pharrell Williams, in cui il cantante (abiti fluorescente e anima nera) si scambia di ruolo con le coriste Barbara Comi e Yvonne Park. La prevendita incandescente delle due date milanesi ha indotto gli organizzatori ad aggiungerne una terza il 16 novembre. Quattro giorni prima, infatti, parte dal PalaBam di Mantova la tranche autunnale del #mengonilive2016, destinata a portare l’eroe di “Guerriero” pure in Europa.