Venerdì 19 Aprile 2024

Mantova tenta di rialzare la testa a tre anni dal terremoto dimenticato

Viaggio a Moglia e Quistello, i paesi più colpiti dalle scosse del 2012 di Tommaso Papa

Terremoto a Mantova

Terremoto a Mantova

Mantova, 31 gennaio 2015 - «È che non abbiamo avuto morti, così il nostro è un terremoto dimenticato»: in silenzio, lontano dai riflettori, i paesi del Mantovano colpiti dal sisma del 2012 cercano di rimettersi in piedi. E lo fanno mentre sulla ricostruzione dell’Emilia spuntano le mani della ‘ndrangheta. Sta per arrivare il terzo anniversario di quelle terribili scosse del 20 e del 29 maggio. Le vittime e le distruzioni della Bassa modenese inevitabilmente formarono un cono d’ombra sui danni e lo choc subiti in territorio lombardo. In particolare da comuni come Moglia e Quistello, i più colpiti. «Vuole una cifra che riassume tutto?», chiede Simona Maretti, la sindaca di Moglia eletta con una giunta di giovanissimi amministratori una settimana prima del disastro. «Eccola: in un primo tempo lo Stato aveva valutato i nostri danni un 4,9% del totale, l’1% era del Veneto, il resto dell’Emilia Romagna. Poi si sono accorti che era un po’ pochino e siamo saliti al 6,7, ora si parla del 10% per i danni lombardi secondo le valutazioni dell’Unione Europea». Un bel salto, visto che ogni frazione di decimale significa milioni e milioni di euro. E di sottostime parla senza esitazioni Luca Malavasi, 27 anni, giovanissimo primo cittadino di Quistello che in questi giorni a Milano tratta per ottenere dalla Regione risorse più cospicue. Martedì è atteso qui il governatore Roberto Maroni: per i lavori servono altri 400 milioni.

La ricostruzione intanto sta procedendo con i mezzi che ci sono. Come? Con luci e ombre, ad ascoltare gli abitanti. Tra mille difficoltà ma con buoni risultati secondo gli amministratori locali. Il Municipio di Moglia si è trasferito in periferia, in un’anonima palazzina a due piani, sorta tra un capannone e l’altro: la sede storica di piazza Matteotti è inagibile e per recuperarla, come impone la Soprintendenza, ci vorranno tempo e soprattutto 4 milioni di euro. Greta Bertolini, 38 anni, educatrice in una scuola d’infanzia e assessore nella giunta comunale di centrosinistra (ha le deleghe per politiche sociali, scuola e pari opportunità) snocciola le cifre del lavoro svolto e dei risultati raggiunti. All'indomani del 29 maggio Moglia aveva quasi 600 abitazioni inagibili e 900 sfollati. Erano inservibili le scuole per elementari e medie, la chiesa parrocchiale, il teatro cittadino e quello della frazione di Bondanello. Da allora il fiore all’occhiello della sindaca Maretti e dei suoi collaboratori è stata la scuola: un grande prefabbricato su un piano costruito in pochi mesi a ridosso di via Lunga e in grado di accogliere sin dal dicembre 2012 tutti gli oltre 500 alunni di elementari e medie.

«Nel frattempo abbiamo ultimato i lavori al Museo della Bonifica, al teatro Mondo 3 e al teatro Italia di Bondanello, e poi al Palasport. A metà dicembre è partito il cantiere per la realizzazione della scuola primaria, abbiamo completato la demolizione delle vecchie medie». «Quanto ai risarcimenti ai danni privati - continua - su 81 milioni richiesti ne abbiamo già materialmente assegnati 6,3 ed è in corso l’istruttoria per distribuirne altri 71». Sul bilancio dei primi risarcimenti al 31 dicembre dell’anno scorso canta vittoria il sindaco di Quistello: «Siamo i primi della regione quanto a somme erogate - dice Luca Malavasi - 7 milioni sono stati già pagati, altri 23 sono stati concessi e in via di erogazione»