Giovedì 18 Aprile 2024

'Ndrangheta, il sindaco di Mantova indagato: "Non sono mafioso"

Sodano ha convocato i giornalisti in municipio per leggere un comunicato e, tra le lacrime, annunciare di "aver dato mandato ai miei legali affinchè chiedano il riesame dei provvedimenti emessi e diano seguito ad ogni iniziativa utile a far emergere, nei tempi più rapidi possibili, la mia totale estraneità ai fatti"

Nicola Sodano

Nicola Sodano

Mantova, 30 gennaio 2015  – "Sono estraneo ai fatti che mi vengono imputati, non sono mafioso". Lo ha dichiarato il sindaco di Mantova Nicola Sodano, accusato di corruzione in atti giudiziari nell'inchiesta della Dia di Brescia sulle infiltrazioni dell'Ndrangheta nell'economia e nelle istituzioni. Sodano ha convocato i giornalisti nel suo ufficio in municipio per leggere un comunicato e, tra le lacrimeannunciare di «aver dato mandato ai miei legali affinchè chiedano il riesame dei provvedimenti emessi e diano seguito ad ogni iniziativa utile a far emergere, nei tempi più rapidi possibili, la mia totale estraneità ai fatti».

Niente domande dai giornalisti per espresso volere del primo cittadino che, poi a braccio, cedendo più volte all'emozione, ha detto di «non sapere ancora quali siano le accuse nei miei confronti. Mi hanno detto che sono coinvolto assieme a 30 persone, che io però non conosco». E ha concluso con un pizzico di ironia: «Ho scoperto dai giornali di essere un uomo potente capace di corrompere giudici, che non ho mai incontrato, per una lottizzazione che era già stata affossata dal Consiglio di Stato».