Pesca di frodo, voto unanime in Regione: inasprimento pene e controlli più stretti

La Risoluzione, approvata oggi all'unanimità dal Consiglio regionale, propone l'inasprimento delle sanzioni amministrative fino al sequestro e alla confisca di autoveicoli e natanti

Pesca di frodo

Pesca di frodo

Mantova, 7 luglio 2015 - Pugno di ferro della Regione contro le attività dei pescatori di frodo. La Risoluzione, approvata oggi all'unanimità dal Consiglio regionale, propone l'inasprimento delle sanzioni amministrative fino al sequestro e alla confisca di autoveicoli e natanti. Il documento, illustrato in aula da Marco Carra (Partito Democratico), impegna la Giunta a prevedere quindi un inasprimento delle sanzioni e a valutare di ridurre i canoni di concessione applicati dalla Regione agli operatori del settore, concordando anche la predisposizione di strutture galleggianti di video sorveglianza. 

Un punto importante della Risoluzione riguarda la richiesta di coinvolgere i comuni e gli enti interessati per controlli più stretti sulle rive dei fiumi e dei laghi, sulle barche che vengono messe in acqua e ai fini della chiusura delle rampe di accesso nelle ore notturne. Il provvedimento prende spunto dall'aggravarsi del fenomeno della pesca di frodo e in particolare dalle numerose inchieste che riguardano fatti accaduti sui corsi d'acqua lombardi, soprattutto sul fiume Po e nei laghi di Mantova.

I pescatori di frodo, si legge nella Risoluzione, attuano una vera e propria azione predatoria con reti, elettrostorditori e altro. Il risultato è un impoverimento della quantità e della qualità della fauna ittica e un grave danno ambientale ed economico anche per chi si diletta di pesca sportiva. Di contro le sanzioni previste dalla legge in vigore sono di poca entità e le autorità preposte non possono sequestrare mezzi e attrezzature.