Cambiamento climatico, Naomi Klein: "Una rivoluzione ci salverà dal riscaldamento globale"

La giornalista e attivista canadese Naomi Klein al teatro Ariston di Mantova ha presentato il suo libro "Una rivoluzione ci salverà"

Naomi Klein

Naomi Klein

Mantova, 1 febbraio 2015 - Una rivoluzione nel modo di produrre, e di pensare, paragonabile all'abolizione della schiavitù per gli interessi che si porta dietro. E' necessaria, secondo Naomi Klein intervenuta a Mantova per promuovere in Italia il suo ultimo libro "Una rivoluzione ci salverà", per fermare il surriscaldamento del pianetaMinuta, vestita semplice e molto alla mano, ma battagliera come sempre, la giornalista e attivista canadese ha spiegato al teatro Ariston che «non c'è più tempo da perdere: è necessaria - ha sottolineato - una rivoluzione radicale nel modo di produrre e di pensare perché non si può procrastinare oltre la questione del surriscaldamento del pianeta». Una lotta che per gli interessi coinvolti è molto difficile da vincere, anche se l'ideologia dominante è in crisi.

Le emissioni dei gas serra, ribadisce l'autrice che dagli anni Novanta ispira i movimenti No Global, vanno dunque ridotte, e a scendere in campo devono essere le istituzioni con forti investimenti nelle energie rinnovabili, nella green economy, che sono più vantaggiose anche di otto volte rispetto a quelle tradizionali. Certo, si rende conto la Klein, non sarà facile perché il conflitto di interessi tra chi deve tutelare l'ambiente e chi ha vantaggi dalle trivellazioni spesso è evidente.

L'autrice di "No logo" ha citato come esempio Expo 2015: «C'è molta enfasi sulla sostenibilità nutrizionale, ma poi vediamo che per Expo ci sono agganci con le multinazionali come la Coca Cola e con l'agricoltura industriale». Ce n'è anche per i movimenti ambientali «che nascono per il loro godimento e che poi traggono vantaggi dalle forme capitalistiche». L'autocritica ai movimenti no global che a lei si sono ispirati va oltre: «Oggi - ha detto - siamo abituati a leggere No tav, No expo, no trivellazioni. Ebbene, è giunto il momento di dire dei sì per ottenere dei risultati. Quelli che già si sono sono ottenuti oggi, per esempio con la decisione di Syriza, in Grecia, di bloccare una miniera».

Per la Klein vi è anche un fattore di giustizia nella distribuzione di vantaggi derivanti dal cambiamento del modo di pensare: chi inquina deve pagare e i governi dovranno eliminare le sovvenzioni che oggi danno alle compagnie che estraggono petrolio e gas. Così come bisognerebbe che tassassero di più gli oggetti di lusso e chi li acquista. L'ideologia dominante - ha concluso la Klein - è in crisi e la piattaforma su cui lavorare è il cambiamento climatico. Che va affrontato da una coalizione forte formata da cittadini e istituzioni. 

Klein ha parlato anche di Papa Francesco che "sta parlando un linguaggio nuovo sulla necessità di salvare l'ambiente".  Klein ha manifestato tutto il suo ottimismo circa quella svolta nell'economia globale che, nel suo ultimo libro, invoca per salvare il mondo. "Sento che c'è una generazione emergente nell'attivismo ambientale - ha detto - . In concomitanza con l'uscita del mio ultimo libro a New York hanno manifestato in 400mila contro i cambiamenti climatici". E poi c'è il «nuovo linguaggio» del Papa. Tutto questo fa essere ottimista la Klein: "Quando ho iniziato a scrivere non avevo molte speranze che le cose cambiassero - ha concluso -, ora sì".