Mantova, pannelli e video raccontano il capolavoro del Mantegna

Novità per valorizzare la Camera degli Sposi di TOMMASO PAPA

Tre particolari delle pitture murali che decorano la Camera Picta

Tre particolari delle pitture murali che decorano la Camera Picta

Mantova, 13 maggio 2016 - Un omaggio alla Camera degli Sposi: nell’anno di Mantova Capitale della cultura Palazzo Ducale vuole rendere ancora più intrigante la visita al capolavoro di Mantegna, l’opera d’arte che attira più di ogni altra i turisti INCANTO Tre particolari delle pitture murali che decorano la Camera Pictanella città dei Gonzaga. Le cifre parlano chiaro: a marzo dell’anno scorso, con la Camera chiusa al pubblico, i visitatori sono stati la metà di quelli del marzo 2016, e questo solo per merito della Camera Picta.

Come valorizzarla ancora di più? Facendo precedere la visita vera e propria da due tappe propedeutiche in due ambienti distinti: uno corredato di pannelli esplicativi sui contenuti artistici, storici, sociali degli affreschi; l’altro con un filmato introduttivo sempre dedicato al prezioso contenuto della Camera. «D’altra parte - spiega il direttore del Ducale, l’austriaco Peter Assmann - molti dicono che si nota ciò che si sa. Fornire agli ospiti il maggior numero possibile di elementi renderà più ricca la visita. E le due stanze che stiamo preparando (saranno completate e aperte al pubblico in una decina di giorni, ndr) serviranno anche a gestire meglio il flusso del pubblico».

Forse ciò concorrerà anche ad abbreviare le attese, visto che Palazzo Ducale ha ospitato una media di 250mila visitatori l’anno, che nel 2016 è destinata ad aumentare visto il successo mediatico di Mantova Capitale. In questa prospettiva la direzione della reggia gonzaghiana si sta muovendo anche dietro le quinte. Nel suo frenetico inizio del mandato Assmann ha messo mano al restauro della Sala di Manto, la più grande del complesso architettonico rinascimentale. Sono state risanate le ferite prodotte dal terremoto di quattro anni fa e ora manca solo qualche ultimo intervento, come la rimozione delle polveri che si sono sprigionate dalle microfessure degli intonaci. La Sala di Manto viene per il momento utilizzata per singoli eventi ma sarà aperta completamente al pubblico tra qualche mese. «Verrà inserita nel più vasto museo delle statue che stiamo realizzando all’interno di Palazzo Ducale - spiega Assmann - in continuità col progetto di unire le bellezze architettoniche del complesso del castello di San Giorgio ad altri contenuti artistici, come appunto le INCANTO Tre particolari delle pitture murali che decorano la Camera Pictasculture. Lo aveva fatto già Sebastiano Gonzaga, seguiamo il suo esempio».

Al piano superiore alla Sala di Manto, poi, sono stati consolidati gli altissimi sottotetti del palazzo, con locali destinati a un uso più quotidiano e ricchi di sorprese affascinanti: per esempio una stanzetta che sembra fosse adibita a nursery per i bimbi delle dame. Mantenendo i piedi per terra, anche in attesa dei dodici milioni promessi dal ministero dei Beni culturali, Assmann conferma il prossimo arrivo a Mantova di un’opera di Rubens che sarà al centro di un allestimento creativo all’interno della Reggia. In una mescolanza di antico a moderno, il gioiello mantovano ospiterà in piazza Castello un’opera dello scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa e nove “sculture di luce”, una per ogni arcata della Loggia di Eleonora che delimita il cortile della Cavallerizza e domina l’ingresso alla reggia.