Mantova, una tavola rotonda de Il Giorno nella capitale della Cultura

Per il 60° anniversario Il Giorno ha organizzato un incontro nella sala convegni di Confindustria Mantova sul tema "Mantova capitale, un’opportunità di sviluppo per il territorio"

Mattia Palazzi, Alberto Marenghi e Giuliano Molossi (Newpress)

Mattia Palazzi, Alberto Marenghi e Giuliano Molossi (Newpress)

Mantova, 16 giugno 2016 - C'è un rinascimento possibile per quella che è stata una capitale storica del Rinascimento, ed è legato alla capacità di agganciare l’industria culturale alla crescita economica. Non a caso Il Giorno ha scelto Mantova per celebrare il suo sessantesimo compleanno itinerante (è stato a Varese, poi andrà negli altri capoluoghi lombardi e a Milano) la capitale italiana della Cultura del 2016: la sfida di un quotidiano che nel 1956 rompeva gli schemi dell’informazione è riproducibile in una che vuole costruire un futuro di bellezza e innovazione? La risposta è positiva, a sentire le voci che si sono affastellate ieri nella sala convegni di Confindustria Mantova, riunite dal tema-interrogativo «Mantova capitale, un’opportunità di sviluppo per il territorio».

Apre il turno dei saluti Giuliano Molossi, direttore del Giorno: «Questo giornale ha cambiato la storia dei quotidiani italiani, oggi è ‘IL’ quotidiano della Lombardia di cui Mantova è una delle perle. La sua cultura è una chiave per lo sviluppo, il giornale vuole accompagnarla nel suo cammino. Da parmigiano, ricordo la sana rivalità sul primato del giornale più antico. Ma è stata benevola, e sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono». Alberto Marenghi, presidente degli industriali, è il padrone di casa. Porta i saluti di Renzo Dall’Ara, decano dei giornalisti mantovani ma anche a suo tempo colonna del Giorno. Il terzo saluto spetta al sindaco Mattia Palazzi: «Questa è anche la vostra città. Stiamo rilanciandola puntando su un’iniezione di fiducia, sul suo ruolo strategico al centro di sette province, sul superamento di realtà industriali superate per accogliere l’eccellenza dell’innovazione nei settori avanzati del disinquinamento e del terziario. In un concetto, stiamo costruendo un nuovo paesaggio dove accogliere chi vuole investire».

La tavola rotonda è aperta da Cristiana Cappellini, assessore regionale alla Cultura, che punta sui siti Unesco: «La Lombardia è quella che ne ha di più in Italia, e tra essi c’è Mantova-Sabbioneta. Per avere successo devono fare rete, armonizzare le offerte di turismo. Sorprende il successo dell’abbonamento-musei: 14mila in un anno. E Mantova è andata benissimo». Andrea Vitali, scrittore di origine ‘laghet’ (il suo mondo quotidiano e narrativo è quello di Bellano sul lago di Como) e appassionato frequentatore di Mantova per il Festival della letteratura ricorda una colonna del Giorno, Marco Nozza: «Ero uno scrittore esordiente, lui un grande inviato che però diventò presto un amico». Lo segue Luca Nicolini, una delle anime di Festilvaletteratura. Antonio Marcegaglia, presidente del colosso dell’acciaio mantovano, ritaglia alcuni concetti-chiave: «Nelle responsabilità di un imprenditore moderno rientra la necessità di reinvestire una parte della ricchezza in cultura e puntare sulle giovani generazioni e la scuola. Terzo, sarebbe bene cancellare vecchi tabù secondo i quali attività culturali e profitto sono inconciliabili». Sulla sua scia, Luca Pinelli, amministratore delegato di Solidea, spiega la cultura dell’impresa familiare: «Mio padre ha fondato l’azienda nel cuore del settore manufatturiero tessile a Castel Goffredo. Io e mio fratello Michele abbiamo aggiunto una cultura diversa ma ancorata agli stessi valori. Lo sforzo di Solidea è ora rivolto a sostenere le attività culturali».

Parla di banca e finanza declinata nella Capitale della cultura Annibale Ottolina, direttore generale di Banca Popolare di Mantova, caposaldo di Banca Popolare Milano nella città dei Gonzaga e mecenate sulle rive del Mincio. «Per il 2016 ci siamo concentrati su tre eventi: Festivalettertura, Trame Sonore per la musica e la mostra ‘Quadri da un’esposizione’ a Palazzo Te. Ma non siamo insensibili alle richieste di sostegno della comunità mantovana. Abbiamo chiesto che ci facesse crescere, vogliamo ricambiarla». Chiude il giro l’assessore Cappellini: «Tutto ciò che la Regione sta mettendo in campo sta fornendo risultati, a cominciare dalle nuove occasioni di lavoro che la cultura offre ai giovani».