Imprenditore vince la causa civile contro l'Agenzia delle entrate, ora chiede i danni

Il giudice civile ha dato ragione all'imprenditore che aveva chiesto un rimborso Iva da 60mila euro in un primo momento non riconosciuto dall'Agenzia delle Entrate. Ora chiede i danni per mezzo milione a causa del travaglio giudiziario durato cinque anni PGR

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Sermide, 31 agosto 2014 – Una storia di Iva non versata, di contributi non riscossi, che si risolve a favore, dopo cinque anni di tribunale, a favore del contribuente il quale, una volta vinta la battaglia, adesso vuole i danni: mezzo milione di euro. E’ la storia di un imprenditore edile di Sermide che nel 2007 chiede all’Agenzia delle entrate un rimborso Iva da 60mila euro. L’Agenzia non glieli consegna e l’imprenditore li mette a detrazione nella dichiarazione dei redditi successiva. L’Agenzia non ci sta e chiede all’imprenditore i 60mila euro, a cui si aggiungono 28mila euro di interesse e sanzioni. Si va ancora avanti fin tanto che si arriva, a dicembre 2011, alla definizione: il giudice civile dice che ha ragione l’imprenditore: quei 60mila euro gli erano dovuti e quindi lui ha fatto bene a metterli in detrazione, come la legge, peraltro, ammette. Finito? Assolutamente, perché dopo la soddisfazione della vittoria, l’imprenditore si è reso conto che per vincere ha impiegato tempo e denaro e, quindi, ha denunciato l’Agenzia delle entrate, nella fattispecie i funzionari responsabili del travaglio giudiziario, per essere rimborsato da questo stress che viene quantificato in mezzo milione di euro. E anche il questo caso le ragioni dell’imprenditore vengono ascoltate, per lo meno in procura, che apre un’indagine al termine della quale potrebbe esserci la richiesta di rinvio a giudizio dei funzionari dell’Agenzia.