Il turismo salva la vecchia ciminiera: una terrazza affacciata sul Mincio

Offrirà il brivido di ammirare il panorama da 150 metri di quota

Le vecchia ciminiera in riva al Mincio

Le vecchia ciminiera in riva al Mincio

Mantova, 21 aprile 2017 - Per decenni ha sputato i fumi prodotti dall’olio combustibile. Nel prossimo futuro, invece, diventerà uno spettacolare belvedere in una delle zone più panoramiche della Lombardia, nella fascia tra il Garda e la Pianura Padana. E sarà un affare sia per l’ambiente sia per le casse pubbliche. Il progetto riguarda la ciminiera della centrale idroelettrica di Ponti sul Mincio, comune del Mantovano che dista 3 chilometri da Peschiera del Garda e confina con le vicinissime province di Brescia e Verona. L’impianto, alto 150 metri (più del Pirellone, 127 metri, della Torre Branca, 108, o del London Eye, 138) era destinato alla demolizione, ma nel 2014 A2A (multiservizi lombarda per la fornitura di energia elettrica e metano) e l’omologa veronese Asgm, proprietarie dell’impianto assieme ad Aim Vicenza e Dolomiti Energia, hanno proposto la riconversione a torre panoramica che dominerà il Garda, l’anfiteatro delle colline moreniche e il corso del Mincio.

Dopo un complesso iter burocratico che ha coinvolto il Comune di Ponti, la Provincia di Mantova, la Regione Lombardia e il Parco del Mincio, è arrivato il consenso decisivo dei ministeri dell’Ambiente e del Turismo. Ora dalle parole si potrà passare ai fatti e si calcola che in meno di 5 anni l’opera dovrebbe funzionare. Tempi troppo lunghi? No se si pensa che la trasformazione di un impianto industriale in sito turistico e ‘Porta settentrionale del Parco del Mincio’ comporta una serie di accorgimenti talvolta inimmaginabili. Un esempio? Un capitolo è dedicato alla biodiversità. Per salvaguardarla, sarà tutelata la presenza di una coppia di falchi pellegrini, molto rari in zone di pianura, che ha nidificato sul comignolo e dovrà essere protetta. Un altro capitolo delicato sarà quello dell’aspetto esteriore della ciminiera. Le righe bianche e rosse scompariranno e per decidere da cosa verranno sostituite sarà lanciato un concorso pubblico che, partendo da alcune basi cromatiche in armonia con il paesaggio circostante, cercherà le idee migliori. Le stesse particolari attenzioni dovranno essere dedicate agli impianti di illuminazione e di segnalazione per il traffico aereo. Alla sommità della torre verranno realizzati i camminamenti e la piattaforma per i turisti, che saranno raggiungibili grazie a un ascensore della capienza di 30 persone. Al piano terra della ciminiera sarà allestito un museo dell’energia. Attorno al grande camino ci sarà posto per un’area verde e un ampio parcheggio. Oltre al turismo in auto, i progettisti puntano molto su quello in bicicletta, perché la torre sarà collegata al vicino tracciato della ciclabile Mantova-Peschiera, percorsa ogni anno da 200mila appassionati. Un capitolo a parte riguarda la spesa che ricade interamente su A2A e Asgm Verona coi loro soci. Si calcola che per la nuova destinazione della ciminiera potrebbe servire un milione e 200mila euro. Ma i lavori per smantellarla, secondo il preventivo, costerebbero un milione e 300mila euro.