Mantova, 200 famiglie ancora sfollate dopo il terremoto del 2012

Solo a quattro anni dal sisma accelerati i lavori di ricostruzione

Anna Lisa Baroni (Fi) delegata  dal presidente Maroni  a seguire  le ultime fasi della ricostruzione

Anna Lisa Baroni (Fi) delegata dal presidente Maroni a seguire le ultime fasi della ricostruzione

Milano, 25 agosto 2016 - Era la fine di maggio del 2012 quando il Mantovano venne duramente colpito da un terremoto con epicentro in Emilia. A quattro anni di distanza sono ancora in corso i lavori di ricostruzione. Finora lo Stato ha stanziato per la provincia di Mantova 815 milioni, a cui sono da aggiungere i circa 80 milioni messi a disposizione dalla Regione. Dopo il sisma sono arrivate 1.358 segnalazioni di case danneggiate. A quattro anni di distanza, la situazione è ancora in divenire. Per quanto riguarda gli edifici parzialmente inagibili, in 202 casi i lavori di recupero sono stati completati, mentre sono ancora in corso in 102 abitazioni. Le istruttorie da completare ammontano a 57; le istanze ritirate o respinte sono state 81. Sulle case totalmente inagibili, invece, si registrano: 121 lavori terminati; 271 lavori in corso; 445 istruttorie da completare e 79 istanze ritirate o respinte.

La consigliera regionale Anna Lisa Baroni (Forza Italia), delegata del presidente Maroni per i rapporti con il territorio per la ricostruzione post sisma, ha ricordato che «il 5 dicembre 2015 c’erano ancora 305 famiglie sfollate, mentre all’inizio dello scorso maggio circa 207». Questo dimostra che «nell’ultimo periodo si è accelerato». In sostanza «la ricostruzione sta prendendo veramente il via adesso». Gli sfollati che lo richiedono, inoltre, hanno diritto a «un contributo di autonoma sistemazione», una sorta di sostegno per l’affitto.

Resta da chiarire, però, come mai a quattro anni dal terremoto ci sia ancora molto lavoro da fare. «Nell’immediato - sottolinea Baroni - ci furono delle incertezze, forse la situazione nel mantovano fu sottovalutata. Ma quando il presidente Maroni è diventato commissario straordinario, si è proceduto in modo spedito». E con parte dei soldi messi da Palazzo Lombardia è stato finanziato il rifacimento del ponte di San Benedetto sul Po: «La Regione ci ha investito 30 milioni, si tratta di un’infrastruttura fondamentale». Restano ancora da stanziare le risorse per la ricostruzione di alcuni centri storici. La cifra necessaria si aggirerebbe attorno ai 100 milioni, ma si tratta di una prima stima.

Il Mantovano venne colpito dal terremoto su una superficie di 461 chilometri quadrati. In tutto vennero aperti 21 campi sfollati; i più grandi sono stati quelli di Poggio Rusco (due tendopoli e una struttura coperta) che arrivò ad ospitare circa 400 persone e Moglia, in cui venne allestito un campo gestito dalla protezione civile dove furono accolte un massimo di 360 persone.