"Non voglio fiori ma offerte per i terremotati": ad Amatrice l'ultimo regalo di Cinzia

Cinzia, madre di famiglia, si è spenta dopo una lunga battaglia contro la leucemia. Il marito Paolo ha rispettato la volontà della moglie e ha raggiunto Amatrice con figlio e fratello per consegnare la cifra raccolta

Le macerie di Amatrice coperte dalla neve (Lapresse)

Le macerie di Amatrice coperte dalla neve (Lapresse)

Bagnolo San Vito (Mantova), 17 giugno 2017 - "Non voglio fiori, ma offerte per i terremotati": queste le parole scritte da Cinzia Fazzini, 45enne di San Biagio (frazione del Comune di Bagnolo San Vito, nel Mantovano), in una struggente lettera scritta al marito poco prima di morire, stroncata dalla leucemia dopo un lungo calvario. Il marito Paolo Lanzoni ha rispettato la volontà della moglie e oggi ha raggiunto Amatrice con il figlio di 17 anni e il fratello per consegnare alla sezione locale dell'Avis la cifra di 2.310 euro raccolta grazie alla generosità di amici e colleghi.

"Devo ringraziare in primo luogo l'Avis di San Biagio che mi ha aiutato moltissimo - ha detto Lanzoni - e poi i miei colleghi di lavoro e quelli di mia moglie, oltre alla scuola di mio figlio". Grazie ad una prima raccolta fondi nelle scorse settimane era riuscito a donare altri 1.400 euro all'Ail, l'associazione contro le leucemie, di Bologna, città nel cui ospedale, il Sant'Orsola, la moglie era stata sottoposta ad un trapianto di midollo.

Cinzia lavorava come cassiera in un ipermercato di Mantova, mentre il marito è operaio. La sua è stata una lunga e dura battaglia. La malattia si è manifestata nel 2004 ma un trapianto di midollo osseo sembrava aver risolto la situazione. La scorsa primavera, però, la situazione è precipitata: il male si era nuovamente affacciato. A gennaio la donna stata ricoverata al Sant'Orsola in attesa di un secondo trapianto di midollo. Poi il tragico peggioramento della situazione a causa di una polmonite che l'ha stroncata.

"Lei ha sempre pensato a chi soffriva e, se poteva, faceva qualcosa per loro. Mia moglie - ha ricordato il marito della donna - era rimasta molto colpita dalla tragedia che stanno vivendo le popolazioni del centro Italia e l'ultima volta che era venuta a casa dall'ospedale aveva scritto una lettera. 'Aprila solo se mi succede qualcosa' mi aveva detto". Di ritorno dall'ospedale Sant'Orsola dove la moglie era deceduta, Paolo ha aperto la busta: "Non mi aspettavo quello che c'era scritto - dice il marito - anche se conoscevo il suo altruismo. Quando ho letto che voleva aiutare anche i terremotati mi sono commosso. Subito ho avvertito parenti e amici affinché rispettassero le sue volontà. Era 13-14 anni che Cinzia soffriva, ma non aveva mai mollato. È andata a lavorare sino a quando ha potuto e per gli altri aveva sempre una parola buona". I funerali si terranno domani, martedì 24 gennaio.