Non tutti i matti sono da slegare: Castiglione più piccolo per legge

Dimessi 263 pazienti non pericolosi, quasi pronti gli otto mini-opg di Bruna Bianchi

Una donna in carcere (foto d'archivio)

Una donna in carcere (foto d'archivio)

Milano, 21 febbraio 2015 - Di proroga in proroga è arrivato il momento di dare un taglio a quelle strutture giudiziare che l’ex presidente Napolitano nel 2011 aveva definito «un autentico orrore, indegno di un paese civile». Il 31 di marzo i sei Opg, ospedali psichiatrici giudiziari, devono chiudere. Uno solo resterà aperto, benchè trasformato in mini-opg, perché ritenuto un modello internazionale, addirittura di riferimento per la cura di quelle persone che hanno compiuto delitti, a volte atroci, senza esserne consapevoli e perciò pericolose ma non da rinchiudere in un carcere. Questo unico Opg è quello di Castiglione delle Stiviere, non un ex manicomio criminale, non un carcere, ma un luogo ospedaliero con medici e infermieri dove la malattia mentale viene curata.

L’Opg in provincia di Mantova, sarà anche l’unico a costruire le rems (le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) al suo interno, mantenendo così nella struttura principale i detenuti con patologie gravi che hanno compiuto reati gravi. Saranno otto per il momento, una sorta di mini opg dentro quello grande, che risponderanno così al requisito richiesto dal decreto legge del 2011 (lo svuota carceri). In futuro però dovranno essere solo sei e altre due rems verranno create a Limbiate (nell’ex manicomomio Mombello da ristrutturare) con 20 posti letto ciascuna.

Nel frattempo è stato rispettato il programma di svuotamento dei detenuti non pericolosi, previsto appunto entro il 31 marzo, a Castiglione come altrove: «Quest’anno abbiamo dimesso 263 pazienti e ne sono entrati 161, quindi abbiamo 100 persone in meno». Il direttore dell’Opg è soddisfatto: «Noi ci trasformiamo in rems ma continuiamo nel percorso terapeutico specifico - spiega Andrea Pinotti - Castiglione resterà l’eccellenza e il riferimento anche per il territorio. In sostanza saremo l’ospedale specialistico mantenendo le nostre capacità di essere altamente specializzati per la psichiatria forense». I “matti da slegare“ sono usciti in totale sicurezza. Per loro si sono aperte altre porte, quelle della propria famiglia o di comunità terapeutiche già presenti sul territorio, ma nessuno di loro è socialmente pericoloso: «Si è tenuto conto della loro patologia e continueranno il percorso di cure e recupero che stavano compiendo qui». Resteranno nell’attuale Opg, in stanze più piccole costruite appositamente, i pazienti che non hanno potuto essere dimessi perché con una patologia attiva e una attiva pericolosità sociale.

Le rems dovranno sostituire l’attuale struttura che è destinata all’abbattimento. Anche i pazienti dimessi dovevano venire inseriti nelle 12 strutture previste per loro che la Regione doveva costruire in Lombardia, ma non si poteva attendere oltre (tre i rinvii di chiusura degli Opg) e si è trovata un’altra soluzione. Bisognava comunque ottemperare al «definitivo superamento“ deciso dopo la visita a sorpresa nel 2010 dei senatori della Comissione giustizia negli Opg «lager» di Aversa e Barcellona Pozzo di Gotto. Castiglione non è mai rientrata nell’orrore («mai usato metodi di coercizione») e perciò non farà la fine degli altri. Non chiude neppure la struttura femminile che ospita le madri assassine.