Milano, 25 aprile 2014 - La crisi dell’ex raffineria Ies di Mantova bussa all’ufficio del nuovo numero uno di Eni, Emma Marcegaglia. L’assessore regionale alla Casa, Paola Bulbarelli, mantovana, ha annunciato ieri di voler incontrare il neo-presidente di Eni, sua conterranea, «per confrontarci sulle strategie che l’azienda vorrà adottare in merito al futuro della raffineria».

La proposta arriva dopo le indiscrezioni, circolate sulla stampa della Repubblica Ceca, riguardanti un accordo allo studio tra Eni e Mol, la società ungherese proprietaria del petrolchimico chiuso a gennaio e trasformato in polo logistico. Il piano, non confermato dai due gruppi, prevederebbe la cessione della Ies da parte di Mol al cane a sei zampe in cambio della rete di distributori Agip in Cechia.

Ieri i sindacati, ascoltati in un’audizione della Commissione regionale attività produttive, hanno chiesto l’impegno del Pirellone a dare una seconda vita al sito. La proposta è di passare alla bioraffinazione, anche per via dell’obbligo di aumentare i componenti “verdi” nei carburanti entro il 2020. Si tornerà a parlarne lunedì, al tavolo regionale di monitoraggio della crisi. E ieri ai lavoratori Ies è stata presentata Bpi Italia, la società di outplacement che si occuperà di ricollocare chi ne farà richiesta tra i 242 esuberi.

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