Giovedì 18 Aprile 2024

Cadavere gettato nel Po in un sacco, per la procura l'assassino è il 18enne Alessandro Magni

Ritrovata la custodia dell'arma del delitto, una mazza da baseball in alluminio. Secondo i magistrati l'omicidio era stato premeditato

Carabinieri

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Mantova, 17 dicembre 2014 - Sarebbe stato il 18enne Alessandro Magni, almeno secondo la Procura di Mantova, ad uccidere con tre colpi alla nuca, rifilati con una mazza da baseball in alluminio, Fausto Bottura, 48 anni, il cui cadavere, avvolto in due sacchetti della spazzatura, è stato ritrovato nel Po, a Bardelle, il giorno dell'Immacolata. Questa almeno è l'idea che si sono fatti il procuratore capo Antonino Condorelli e il sostituto Silvia Bertuzzi, che stanno seguendo il caso. Un'intuizione che si basa sulle ammissioni di Massimo Bottura, 19 anni, il nipote della vittima, in carcere insieme a Magnani e ad Armando Esposito, 19 anni, con l'accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere, e sulle intercettazioni fatte dai carabinieri con le cimici nascoste nella stanza del comando provinciale dove Alessio e Armando furono trattenuti il giorno dopo il ritrovamento del corpo.

I due hanno scelto di non rispondere alle domande del gip durante gli interrogatori, ma per la procura il quadro è ormai chiaro. A casa di Alessio Magnani, e non nel garage dell' abitazione di Bottura dove i tre giovani si riunivano per trascorrere le serate, è stata ritrovata la custodia della mazza da baseball (non ancora, però, l'arma del delitto), acquistata via Internet più di un mese prima del delitto e recapitata a casa di Alessio Magnani. Inoltre, gli investigatori sono sempre più convinti che l'omicidio fosse stato premeditato: infatti, dagli interrogatori di altri amici, risulta che i tre già da un mese andavano dicendo di voler dare una lezione a quello zio che disturbava le loro serate trascorse tra playstation e spinelli.