Milano, 5 giugno 2014 - Inquina più il fumo di una sigaretta che lo scarico di un Tir: per 8 minuti provoca l’emissione di polveri fini e ultrafini fino a quattro volte superiore rispetto allo stesso tempo di accensione al minimo del motore diesel di un Tir. Lo hanno dimostrato i ricercatori del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale Tumori, guidati dal pneumologo Roberto Boffi, responsabile della struttura di Fisiopatologia respiratoria, presentando i risultati dei test nel corso della giornata mondiale senza tabacco.

Alla manifestazione, ieri all’Istituto Tumori, hanno partecipato oltre 300 ragazzi delle scuole superiori lombarde. Il primo esperimento ha confrontato le emissioni di polveri sottili prodotte da un Tir da 13 mila centimetri cubici di cilindrata, rispetto a quelle generate dalle sigarette. Per le misurazioni è stato utilizzato un apparecchio la cui tecnologia è in grado di esprimere la quantità di polveri sottili tossiche, in testa pm1, pm2,5 e pm10. I ricercatori hanno prima misurato le emissioni prodotte dal Tir rimasto acceso per 8 minuti, in un secondo momento hanno chiesto a un fumatore di fumare per altri 8 minuti consecutivi. Confrontando i risultati è emerso che l’inquinamento da sigaretta, a parità di condizioni, è sempre superiore sia nei valori di picco sia nella media degli 8 minuti: le sigarette emettono da 6 a 4 volte più polveri sottili rispetto al Tir, con picchi di oltre 700 microgrammi per metro cubo. Un secondo esperimento illustrato ieri ha riguardato gli inquinanti rilasciati dal fumo di sigarette in un locale notturno.

Ospitati alla discoteca Pelledoca di Milano, i ricercatori hanno misurato nell’aria le polveri sottili e il «black carbon», rappresentativo della presenza nell’aria di idrocarburi policiclici aromatici (la componente più tossica del particolato fine), d’estate quando il locale è all’aperto e si può fumare liberamente, e d’inverno, quando si balla al chiuso e si può fumare solo fuori. I risultati dimostrano che anche se all’aperto la quantità di polveri sottili è più bassa, le concentrazioni di black carbon sono più del doppio rispetto a quando il locale è al coperto, ad indicare che anche se si fuma all’aperto questo non è sufficiente a garantire che l’ambiente sia libero dalle sostanze nocive emanate dalla combustione delle sigarette.

Nel corsodella mattinata che ha visto la partecipazione di Alessio Sala, corridore di handbike alla City Marathon di Milano, del giornalista Michele Serra e di Andrea Agresti, delle «Iene», si è inoltre discusso di fumo, adolescenti e sport. A partire da un servizio girato da Sport Mediaset in collaborazione con il Centro Antifumo dell’Istituto, si è parlato della diffusione del fumo tra i giovanissimi e di come lo sport possa essere un elemento che spinge i ragazzi a non iniziare a fumare.

di Enrico Fovanna