Milano, 6 marzo 2014 - La procura ha chiuso le indagini nei confronti di 65 persone, tra cui 55 ex consiglieri regionali dell’ultima e penultima legislatura, 9 ex assessori della giunta Formigoni e il collaboratore di un assessore, per le ‘spese pazze’ al Pirellone.

Sono stati indagati, a vario titolo, per peculato e truffa aggravata nel corso dell’inchiesta condotta dal nucleo di polizia tributaria di Milano della guardia di finanza e coordinate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai sostituti Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, è emerso che gli indagati avrebbero chiesto rimborsi per un ammontare complessivo di oltre 3,4 milioni di euro per spese che poco o nulla avevano a che vedere con l’esercizio delle loro funzioni istituzionali.

Tra le novità della chiusura indagini è emerso che novanta provoloni di marca Auricchio sono stati acquistati dall’ex assessore lombardo del Pdl Giovanni Rossoni con i soldi dei rimborsi pubblici per una spesa di 3.405 euro, giustificata alla voce «omaggi istituzionali come i più di 1500 euro per 43 scatole di torroni sempre a titolo munifico. Tra i destinatari del provvedimento ci sono anche Renzo Bossi, figlio dell’ex segretario della Lega Nord Umberto, e Nicole Minetti, ex consigliere regionale per il Pdl.

Nelle loro liste della spesa tante voci sospette. Ben 81mila euro sono stati contestati all’ex consigliere Pdl Gianluca Rinaldin, mentre l’ex capogruppo Pd al Pirellone Luca Gaffuri avrebbe speso ben 10.360 euro per cene, pranzi, un soggiorno a Sondrio, bottiglie di vino.

Tra i destinatari della misura, anche l’ex presidente del Consiglio Regionale Davide Boni, a cui, tra le varie voci, sono contestate anche le spese di viaggio che il politico leghista ha dichiarato di aver affrontato dal 2003 al 2011 per raggiungere tutti i giorni il consiglio regionale da Sabbioneta (Mantova), dove abitava in precedenza. Ma dal 2003 Boni e la sua famiglia pare abitino in centro a Milano. A lui, ad un altro consigliere e ad un collaboratore di un ex assessore è stato contestato anche il reato di truffa aggravata.

La procura di Milano ha chiesto di archiviare la posizione di diversi ex assessori di allora tra cui Viviana Beccalossi (Agricoltura), Raffaele Cattaneo (Infrastrutture), Romano La Russa (Industria), Stefano Maullu (Protezione Civile e Polizia Locale), Valentina Aprea (Istruzione) ritenendo che “le spese” effettuate durante il loro mandato fossero formalmente «sostenute da giustificazioni adeguate fornite dall’ amministratore prima della presentazione di richiesta del rimborso».