Milano, 20 gennaio 2014 - Abolire le Regioni a statuto speciale «non più giustificabili nell’attuale momento storico, sociale ed economico». Il gruppo consiliare di Forza Italia in Regione non perde tempo. E mentre Berlusconi dialoga con Renzi a suon di parole d’ordine come «semplificazione» e «risparmio» sulla riforma del titolo V della Costituzione, al Pirellone è stata depositata una mozione urgente per pungolare la «Giunta regionale affinchè si adoperi per sollecitare Parlamento e Governo a porre in atto un procedimento di revisione dell’art. 116 comma 1, con lo scopo di abolire le Regioni a statuto speciale».

Si tratta, fanno notare gli azzurri al Pirellone, «di un procedimento dalla valenza politica e storica senza precedenti: la crisi economica che stiamo attraversando ci impone un netto taglio di tutte le spese superflue».

«Il Consiglio regionale lombardo, in ottemperanza a questo principio di sobrietà – fa notare il capogruppo di Fi Claudio Pedrazzini - ha deciso di abolire qualsiasi tipo di privilegio e di ridurre di 50 milioni di euro i suoi costi. Altri Consigli regionali invece, come quello siciliano, pur avendo un numero di abitanti pari circa alla metà dei nostri, grava sui contribuenti cinque volte in più, senza contare i numerosi privilegi dovuti alla sua particolare condizione di autonomia».

Senza considerare che le Regioni a Statuto speciale hanno «poteri legislativi» maggiori e riescono ad attivare, solo per citare il settore occupazione, «maggiori politiche del lavoro» potendo anche assumere negli enti partecipati. «Il popolo lombardo - insiste Claudio Pedrazzini - ha sempre contribuito più di tutti. Ma oggi, vista la sofferenza economica che ha colpito anche la nostra Regione, chiediamo che vengano meno quelle condizioni che ancora oggi vedono alcune Regioni privilegiate rispetto ad altre».

Insomma, la coperta è corta e «assegnare fondi maggiori ad alcune Regioni» non ha più senso e, sostiene il gruppo di Fi, «sono maturi i tempi per ripensare tutto il sistema, compreso le eventuali competenze da trasferire alle Regioni per evitare che spezzettamenti di funzioni finiscano per impedire una gestione ordinata con il rischio di vanificare molte risorse». Insomma, un tema attuale. La mozione di Forza Italia è stata calendarizzata in consiglio ai primi di febbraio.

La speranza, dice il capogruppo di Fi, «non è solo quello di aprire un dibattito in Aula compattando le diverse forze politiche ma soprattutto riuscire a coinvolgere almeno cinque altre Regioni per poter presentare una proposta comune al Governo».