Milano, 20 dicembre 2013 - Opere pronte per Expo, opere ferme al palo. A 497 giorni di distanza dall’Esposizione Universale sono i sindacati a tirare le somme: «La preoccupazione è che la gomma la faccia da padrone nelle modalità di trasporto scelte dai visitatori». E così Cgil, Cisl e Uil fanno il punto: sotto la lente Pedemontana, la strada urbana Zara-Sito e le linee 4 e 5 del metrò. La loro ultimazione pare quanto meno «improbabile». Come pure il potenziamento di quella che sarà l’autostrada Rho-Monza, chiamata a chiudere l’anello delle tangenziali, connettendo l’attuale superstrada all’A52: nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha firmato il decreto per la Valutazione di impatto ambientale, ma la situazione non si è sbloccata.

Realizzarla in tempo per Expo nella sua completezza pare impossibile anche agli stessi addetti ai lavori, l’ultimo cronoprogramma illustrato da Serravalle prevede di iniziare i lavori a marzo, concentrandosi sui nodi di Paderno Dugnano e di Baranzate, per poi sospenderli alla vigilia di Expo, evitando così di accogliere i visitatori con cantieri in corso e rimettendo mano all’infrastruttura solo a evento concluso. A Paderno però, sin dalla sua presentazione, la strada è stata accolta da contestazioni per la vicinanza all’abitato. Orlando, pur firmando, ha ribadito la necessità di aprire un tavolo dedicato alla situazione padernese per valutare l’interramento o situazioni alternative. I tempi però stringono.

I sindacati mettono una pietra anche sopra la Pedemontana, «capitalizzata solo per un miliardo sui cinque previsti», e sulla strada urbana Zara-Sito Expo «che non terminerà per l’evento». Passando in rassegna le opere connesse all’Esposizione, sono citate nell’elenco dei progetti «in linea con i programmi» il villaggio di Cascina Merlata, che ospiterà da 1.200 a 1.500 delegati e che sarà poi riconvertito ad housing sociale; sul fronte viabilistico, la tangenziale esterna Bre-Be-Mi, la cui apertura è prevista per l’estate del 2014 e il collegamento Molino Dorino-Autostrade dei Laghi. Se il sito espositivo è «in recupero», le tempistiche del progetto delle vie d’acqua potranno essere verificate solo nel corso del 2014.

Passando alle linee su ferro, «la linea 5 farà la sua funzione di collegamento, ma con stazioni chiuse nel tratto fra Garibaldi e San Siro; la linea 4 arriverà al 2015 con due sole fermate, quelle di Linate e Forlanini», sottolineano i sindacati. Fra le opere che rischiano di essere cancellate, anche alla luce della Legge di stabilità, c’è la tramvia Milano-Limbiate. «Siamo sempre più preoccupati e abbastanza sconcertati: si definanziano opere già in corsa - sottolinea anche l’assessore ai Trasporti Giovanni De Nicola -. Oggi (ieri, ndr) in Provincia abbiamo approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si chiede al Governo e a Regione di difendere i finanziamenti per le due metrotranvie. Milano-Limbiate e Milano-Desio-Seregno, già approvata ma ancora in pericolo. Non solo le opere su ferro rischiano di venire uccise ma anche sulle altre ci si mette la burocrazia: è arrivata pure un’ordinanza di sospensione del Tar per Cascina Merlata perché è stato presentato un ricorso. Si dovrebbe fare in tempo lo stesso, ma sembra si lavori sempre alla tela di Penelope, come per la Milano-Limbiate».

simona.ballatore@ilgiorno.net