Covid: la Lombardia verso la zona arancione. Ecco cosa cambia

Dati in miglioramento. Se si dovessero mantenere così, dal 27 novembre la zona rossa potrebbe ottenere un allentamento delle misure anti-Coronavirus

Lockdown a Milano

Lockdown a Milano

Milano, 22 novembre 2020 - La Lombardia si avvicina diventare zona arancione. Ce la farà prima del 3 dicembre? Per avere una conferma bisognerà attendere fino a venerdì 27 novembre, data decisa dall’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza per il mantenimento delle più rigide misure anti-contagi. La situazione nell'attuale zona rossa risulta infatti in miglioramento, tanto che i dati sarebbero già equiparabili a quelli delle regioni in fascia arancione. La diffusione del virus ha smesso quindi di crescere in maniera esponenziale, seguendo invece un andamento lineare. Un segnale incoraggiante, anche se l'obiettivo è iniziare a percorrere la discesa di questa seconda ondata pandemica.  Al momento, però, restano  valide le misure di contenimento altamente restrittive adottate nelle ultime settimane: possibilità di spostarsi soltanto per motivi di lavoro, salute o per necessità presentando una autodichiarazione, chiusura delle attività di vendita al dettaglio tranne negozi alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai, parrucchieri e le altre attività elencate nell’ultimo Dpcm. Bar e ristoranti effettuano soltanto la vendita d’asporto o la consegna a domicilio, mentre nelle scuole le lezioni continuano con la didattica a distanza a esclusione degli iscritti al nido, alla scuola dell’infanzia, alla primaria e al primo anno delle medie.

COSA CAMBIA IN ZONA ARANCIONE?

Spostamenti

Sarà ugualmente vietato uscire dal proprio Comune, se non per motivi di lavoro, istruzione, salute o necessità, ma all’interno del suo territorio sarà possibile muoversi liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dopo il limite del coprifuoco, è possibile uscire di casa soltanto per esigenze specifiche e muniti di autocertificazione. È consigliato il lavoro a distanza, quando possibile. Si raccomanda fortemente di non invitare a casa propria persone non conviventi.

Negozi e bar

In ambito commerciale, tutte le attività poranno riaprire nei giorni infrasettimanali senza limitazioni, mantenendo il consueto rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, gli ingressi scaglionati e una frequante sanificazione del locale e degli spazi espositivi. Restanno invece chiusi nei giorni festivi e prefestivi i negozi all’interno dei centri commerciali, a esclusione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole. Non cambiano le regole per bar e ristoranti, ai quali resta consentito soltanto l’asporto e la consegna a domicilio.

Palestre, piscine e sport

Restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, a eccezione delle attività di riabilitazione e degli allenamenti degli atleti. È possibile allenarsi o svolgere attività fisica all’aperto individualmente. E' consentito frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti.

Musei ed eventi

Confermata la chiusura dei musei e il divieto di organizzare eventi aperti al pubblico.

Scuola

Sul fronte scolastico, gli studenti di seconda e terza media possono tornare a seguire le lezioni in classe, salvo diversa indicazione dei governatori, mentre gli studenti delle scuole superiori proseguiranno con la didattica a distanza. Nelle università, le uniche attività che possono essere svolte in presenza sono quelle relative al primo anno dei corsi di studio e dei laboratori.