Via Emilia, terza strada più pericolosa d’Italia

I carabinieri promettono un «giro di vite» di Paola Arensi

Incidente in via Emilia (Cavalleri)

Incidente in via Emilia (Cavalleri)

Lodi, 17 ottobre 2014 - La via Emilia, è la terza tratta più pericolosa d’Italia, così scatta l’iniziativa “Adotta una strada”. Si tratta di un monitoraggio di due mesi delle strade statali dove si verificano più incidenti che, purtroppo, spesso sono mortali. E in base ai dati forniti all’Arma dalla “Fondazione Ania per la sicurezza stradale”, sembra che il problema riguardi in pieno la via Emilia, nel tratto lodigiano che va da Sordio fino a San Rocco al Porto, nella Bassa Lodigiana. «Il progetto è già cominciato e consiste nell’incremento dei posti di blocco lungo la direttrice — ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, Alessandro Magro —. Procederemo per due mesi e già oggi (ieri per chi legge, ndr), ad esempio, saremo a Guardamiglio». 

Gli obiettivi dell’iniziativa sono in particolare due: controllare l’abuso di alcol delle persone prima di mettersi al volante (tanto che queste verifiche avverranno principalmente di sera e a notte fonda) e sensibilizzare i conducenti sul trasporto di minori in sicurezza (regolato dall’articolo 172 del codice della strada). Quest’ultimo dato, nel Lodigiano come nel resto d’Italia, non è poi così scontato «visto che tanti, ad esempio, mettono la carrozzina sul sedile davanti dimenticando di disattivare gli airbag e andando incontro a sanzioni con decurtazione di punti» spiega Magro. 

Con lui c’era il maggiore Helios Scarpa, che ha aggiunto: «Ogni volta che qualcuno sarà fermato per un controllo riceverà in omaggio un alcoltest usa e getta fornito da Ania, mentre ai genitori verranno regalati depliant informativi che potranno essergli utili per non sbagliare». Secondo le indagini di Ania, lungo la strada statale 9 via Emilia e i suoi 318 chilometri nel 2012 ci sono stati ben 14 incidenti mortali e 920 feriti. 

«Ripetiamo, è la terza strada più pericolosa d’Italia dopo la statale Adriatica e la via Aurelia, ma anche la statale dello Stelvio, la via Casilina e la Jonica non vantano numeri positivi». Nel 2012 ogni giorno in Italia ci sono stati cento incidenti con in media cinque morti al giorno, per un totale di 1.761 vittime in un anno. Le strade extraurbane risultano le più pericolose, con oltre 35mila incidenti che corrispondono al 48,2% del totale dei decessi per incidenti a livello nazionale. Nell’iniziativa sono impegnate sia le stazioni dei carabinieri dell’Alto e Basso Lodigiano che il nucleo radiomobile e operativo delle compagnie di Lodi e Codogno. «E dato che nel 2012, in generale, sulle strade sono morte 3.600 persone e oltre 900mila i feriti — analizza il comandante dell’Arma —, forse vale la pena pensarci». Senza contare che il vizio dell’alcol provoca il 30% di questo genere di decessi e il 50% degli incidenti non mortali. Per i bambini invece è importante usare prodotti omologati: il mancato uso comporta multe al conducente, o al genitore, da 76 a 306 euro, più la decurtazione di 5 punti. 

paola.arensi@ilgiorno.net