A Lodi una tassa o una multa su quattro non viene incassata nei termini previsti

Sono circa il 25% (per l’esattezza il 25,6%) le tasse e le tariffe la cui riscossione effettiva mediamente è mancata all’appello nel Comune di Lodi, dal 2008 al 2012 di Tiziano Troianello

Preoccupazione per il pagamento dell'Imu

Preoccupazione per il pagamento dell'Imu

Lodi, 21 ottobre 2014 - Sono circa il 25% (per l’esattezza il 25,6%) le tasse e le tariffe la cui riscossione effettiva mediamente è mancata all’appello nel Comune di Lodi, dal 2008 al 2012. A sostenerlo è una ricerca che ha preso in considerazione tutti i bilanci delle pubbliche amministrazioni. Lodi si posiziona al 33esimo posto rispetto ai 108 capoluoghi di provincia d’Italia. La situazione più negativa è quella di Vibo Valenzia dove arriva effettivamente nelle casse municipali solo il 43,5% del previsto. Male anche Trapani (44,4%) e Palermo (45,4%). I capoluoghi più virtuosi sono Reggio Emilia (87,1%) e Bolzano (86%). Dal primo gennaio la distanza che separa teoria e realtà nelle entrate dei comuni sarà un fattore decisivo: i sindaci (per effetto della riforma dei bilanci locali) saranno obbligati a creare e tenere bloccato un “fondo crediti”, proporzionale ai buchi incontrati nella riscossione negli ultimi cinque anni. Inoltre (per la legge di stabilità appena presentata dal Governo) la distanza sarà fatta rientrare nei calcoli del patto di stabilità: i comuni che riscuotono meglio le loro entrate potranno beneficiare di più dei bonus sul patto di stabilità. La ricerca indica che Lodi, tra il 2008 e il 2012, doveva riscuotere da tributi (Imu, addizionale Irpef e così via) 500 euro pro capite ed il tasso di riscossione è stao dell’81%. Dalle tariffe invece (multe stradali, refezione scolastica, asili nido) invece dovevano arrivare 305 euro pro capite e ne sono entrati il 63,5%. In totale così, 805 euro di accertamenti pro capite e tasso di riscossione al 74,4%.

«I dati — commenta l’assessore comunale al Bilancio Erika Bressani — attestano l’efficacia delle nostre procedure, i cui risultati sono superiori alla media nazionale e collocano Lodi nella parte alta della classifica; in particolare, emerge una significativa “fedeltà fiscale” dei contribuenti lodigiani, che per i tributi pagano per l’81% il dovuto nei termini di originaria scadenza (23° posto in Italia). Inoltre ci conforta che dal 2012, quando il Comune ha potuto gestire direttamente i vari passaggi della riscossione, ad esclusione di quella coattiva, l’efficacia è ulteriormente aumentata. Per i tributi, mediamente il 95% dell’accertato viene da noi comunque riscosso entro due anni e solo il 5% viene affidato a procedure coattive. In riferimento alle entrate extratributarie, i tempi di riscossione maggiormente dilatati riguardano le sanzioni per infrazioni al Codice della Strada. In ogni caso, con il passaggio anticipato alla nuova contabilità armonizzata (che Lodi ha adottato a livello sperimentale già nel 2014), il nostro bilancio è già formulato in modo da tenere conto di una percentuale di abbattimento dei crediti accertati in entrata, tramite un apposito fondo di svalutazione».

tiziano.troianello@ilgiorno.net