L’assunzione era una trappola: illudeva musulmane per stuprarle

Si era inventato un’identità, quella di un ricco e benevolo imprenditore e avrebbe colpito chissà quante altre volte in tutto il Nord Italia di Gabriele Gabbini

Violenza

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Lodi, 19 marzo 2015 - Si era inventato un’identità, quella di un ricco e benevolo imprenditore. Una famiglia, con una madre anziana affetta da Alzheimer. Tutto solo per adescare e violentare giovani donne, mentre a casa lo aspettavano ogni sera la moglie (rigidamente ancorata ai dettami dell’Islam) e i due figli piccoli. Solo straniere le sue vittime, meglio se musulmane, soprattutto se disperate. A loro infatti rivolgeva le sue attenzioni il 42enne H.N., tunisino residente a Dro, in provincia di Trento, arrestato la scorsa mattina dopo uno stupro, il 21 febbraio a Lodi, ai danni di una 26enne marocchina di Bergamo. Picchiata, violentata e umiliata.

La 26enne aveva appuntamento con l’uomo alla stazione di Lodi, luogo scelto proprio perché lontano dalle case di entrambi, per definire i dettagli dell’assunzione. H.N. è andato a prenderla in pieno giorno, «per portarti a conoscere mia madre», diceva. I modi inizialmente gentili hanno però ben presto lasciato il posto alla sua vera natura, poi l’auto si è fermata in un piazzale isolato. Qui l’ha prima aggredita e poi violentata. Senza pietà. Una volta finito, ha fatto marcia indietro ed è tornato in stazione, trascinandola per i capelli fuori dall’auto, in mezzo al piazzale. Per farla franca contava, come sempre, sulla vergogna e la paura della vittima. Ma gli è andata male. La giovane infatti, aiutata da una passante, ha sporto denuncia e da qui è partita una lunga indagine che ha portato a galla una storia raccapricciante. Secondo gli inquirenti infatti, il tunisino sarebbe uno stupratore seriale, che avrebbe colpito chissà quante altre volte in tutto il Nord Italia.

Il modus operandi era sempre lo stesso. Prima adescava le ragazze online, sfruttando un noto portale rivolto a chi cerca lavoro e spulciando tra gli annunci delle badanti. Stando ai tabulati delle intercettazioni raccolte dalla polizia di Lodi, sarebbero state centinaia le chiamate, ogni giorno, partite dal suo telefonino e dirette alle giovani straniere. Non tutte infatti accettavano di incontrarlo, poco persuase da quel posto «da sogno» che offriva loro vitto e alloggio, rimborsi spese e, in casi estremi, perfino una macchina. E proprio ieri mattina, quando H.N. è stato arrestato, sulla sua agenda c’erano due appuntamenti con altre due straniere, fissati a Riva del Garda (Trento). Ma all’appuntamento, questa volta, si sono presentati gli agenti della squadra mobile.