Viaggio sotto i ponti della tangenziale di Lodi, terra di nessuno

Materassi, pentole e vestiti a pochi passi dal Lungo Adda

Un giaciglio materasso sotto il ponte

Un giaciglio materasso sotto il ponte

Lodi, 30 luglio 2015 - Per letto un materasso e due coperte pesanti, a indicare che l’addiaccio è precedente all’esplosione del gran caldo di questa estate; per armadio alcuni arbusti selvatici, cui sono appesi gli indumenti. Dei sandali seminuovi, da misura 44, ai ‘piedi’ del letto fanno sospettare un abbandono solo temporaneo di questa stanza senza pareti sotto il cavalcavia della tangenziale, mentre la pentola e il piatto pieni di terra, poco distanti da alcune spezie e dalla borsa del supermercato, fanno pensare al contrario. Comunque sia, la zona golenale tra l’Isolabella e i Morti della Barbina, con gli imponenti tralicci del ponte extraurbano sul fiume Adda colorati dai writers e le due rampe che conducono alla ciclabile che scorre, nascosta (e per questo inutilizzata), sotto l’arteria stradale, è il regno del degrado alle porte del capoluogo. Eppure solo una manciata di decine di metri separa questa terra di nessuno, dove abbondano le lattine di birra vuote, i resti di fuochi, vettovaglie e accampamenti provvisori, dagli ultimi avamposti ‘civili’: un ristorante, il campo da rugby con i prati da pic nic e il nuovo attracco della motonave e, soprattutto, il Lungo Adda Bonaparte che i lodigiani amano percorrere a piedi fino al limitare, appunto, della tangenziale, sotto la quale pochi osano avventurarsi.

Sembra davvero che basterebbe compiere un passo in più per rendere sicura e fruibile per le passeggiate anche questa selva incolta, facile rifugio per chi vive ai margini di una città che è solitamente accogliente coi poveri, italiani e stranieri, anche perché non ci si arriva in auto, rendendo impossibile blitz delle forze dell’ordine. "Già l’anno scorso segnalai che c’era chi dormiva sotto il ponte e Astem venne a ripulire – ricorda Domenico Ossino, del Partito Pensionati, ex consigliere comunale –. Ora la situazione si ripresenta. È da anni che chiediamo che la zona Isolabella venga recuperata fin sotto il ponte, per sottrarla all’emarginazione e al disagio sociale di chi è in difficolta, valorizzandola come spazio di aggregazione e vivibilità. Finora si è realizzato solo il pontile sull’Adda, atteso fin dal 2005; l’area del parco Isolabella, neppure indicata nell’app Live in Lodi del Comune, si presenta scarsamente attrezzata: mancano elementi essenziali come una fontanella, un servizio igienico anche chimico, panchine, oltre al ristoro del Bar del Paesaggio, non ancora in funzione. Ci sono solo degli attrezzi sportivi in legno, per lo più rotti. Da tempo si è deliberato per realizzare anche all’Isolabella un’area di sgambamento per cani, non ancora avviata. Ci appelliamo al sindaco, affinché porti veramente le ‘Periferie al centro’, con strutture e servizi per favorire l’incontro e la partecipazione e contrastare il degrado sotto la tangenziale, dimora degli ‘invisibili’".