Uggetti arrestato, Sel: "Dimissioni, c'è codice etico da rispettare"

Questa la replica alla Commissione dei capigruppo, tenutasi ieri a Palazzo Broletto, nel corso della quale la maggioranza, compatta, ha ribadito la sue intenzione di proseguire l'azione amministrativa 'per il bene della città' e per 'senso di responsabilità' di LAURA DE BENEDETTI

Simone Uggetti

Simone Uggetti

Lodi, 6 maggio 2016 - "Tutti i Consiglieri Comunali e i membri della Giunta hanno sottoscritto, all’inizio di questo mandato amministrativo, un codice etico di comportamento che non vorremmo continuasse a rimanere carta straccia. Ed è ora di prendere atto di quanto ci chiede una situazione come questa: le dimissioni del Sindaco". Il gruppo Sel di Lodi replica così alla Commissione dei capigruppo, tenutasi ieri a Palazzo Broletto, nel corso della quale la maggioranza, compatta, ha ribadito la sue intenzione di proseguire l'azione amministrativa 'per il bene della città' e per 'senso di responsabilità'.

"Chiediamo le dimissioni del Sindaco e della Giunta perché il senso di responsabilità verso la città, invocato dalla maggioranza, non può che passare attraverso il rispetto delle persone, delle regole e delle procedure: il patto di fiducia con i cittadini è irrimediabilmente incrinato. Andare avanti significherebbe governare senza legittimazione e al governo della città rimarrebbero, non il Sindaco eletto, ma i nominati non eletti. L'arresto del Sindaco è un evento straordinario di fronte al quale non crediamo che la risposta possa essere la 'normalizzazione' o il sostenere che gli atti di cui il Sindaco è accusato siano stati compiuti 'per il bene della città' a meno che non si creda che il 'bene della città' si possa perseguire anche attraverso pratiche illecite" - rimarca Sel che da tempo aveva lasciato la maggioranza di centrosinstra guidata dal sindaco Simone Uggetti, agli arresti a San Vittore per turbativa d'asta. Tra i motivi del 'divorzio' c'era proprio la gestione della piscina coperta e dei rapporti con Sporting Lodi tenuti dall'allora assessore allo Sport Tommaso Premoli, espresso e poi sfiduciato da Sel, ma mantenuto in carica, nonostante tutto, da Uggetti (salvo sostituirlo in un secondo tempo). 

"Da tempo domandiamo all’amministrazione di fare chiarezza sui conti della piscina della Faustina e di permetterci di sapere, non di credere in forza di un atto di fede, come sta procedendo il tanto declamato ‘piano di rilancio’. Fino a ora, invece, la risposta è stata una combinazione di vaghezza e di silenzio, di fastidio e di insofferenza. In primis da parte del Sindaco - sottolinea Sel, pur affermando che l'arresto in carcere "dovrebbe rappresentare una ‘extrema ratio’ di cui non riusciamo a comprendere, fino in fondo, le ragioni"  -. Al protagonismo hanno fatto corollario lo scarso rispetto per il consiglio comunale, la pratica dell’annuncio e non del confronto, la supponenza del più forte e una grave mancanza di trasparenza. Questo è 'fare il bene della città' o significa che il fine giustifica i mezzi in sprezzo di ben altro?". Nella nota Sel esprime anche "vicinanza e sostegno alla funzionaria del Comune che, con la sua segnalazione coraggiosa, ha dimostrato senso della legalità e consentito alle autorità di aprire le indagini".

di LAURA DE BENEDETTI