Nessuna scuola ha il certificato antincendio: "Ma gli edifici sono tutti agibili"

Lodi, il caso dopo il rogo che ha distrutto parte della primaria don Milani

IN FORZE Gli studenti all’uscita dal Vegio

IN FORZE Gli studenti all’uscita dal Vegio

Lodi, 21 novembre 2015 - Nessuna scuola, provinciale o comunale, al momento, ha il «Certificato di prevenzione incendi». Anche se, precisa il Comune, tutti gli edifici sono agibili. Il dato emerge a poco più di un mese dall’incendio che ha interessato, nelle ore notturne, la media don Milani, del Comune. Per tutti gli edifici studenteschi, però, assicurano i Broletto e Palazzo San Cristoforo, l’iter per il Cpi è in corso e, soprattutto, le norme basilari, come piani di evacuazione (di competenza delle scuole), rilevazione fumi, porte tagliafuoco e luci di emergenza, ci sono. «È come se non fossimo ancora alla laurea ma avessimo sostenuto 25 esami su 30 – spiega l’ingegnere Maurizio Pozzi, funzionario della Provincia –. Tutte le 13 scuole superiori territoriali hanno la scala anticendio esterna mentre manca uno dei vincoli maggiori per avere il Cpi: la vasca idrica. Non solo per mancanza di fondi ma anche per carenze strutturali: al Vegio o al Bassi, ad esempio, in centro città, non ci sono spazi sufficienti. Ma i Vigili del Fuoco possono portare un’autopompa in più e ci sono gli idranti. Anche per questo solo il 5% delle scuole italiane, quelle costruite ex novo, ha il Cpi. Noi curiamo la sicurezza anche attraverso la manutenzione, per esempio di controsoffittature o telai delle finestre. E creiamo le condizioni perché le vie di fuga possano essere intraprese senza ostacoli». «Ho incontrato le scuole il 6 novembre e il 27 ci reincontreremo proprio per il Cpi – aggiunge Alberto Vitale, consigliere delegato della Provincia –. La garanzia di evacuazione c’è, analizzeremo le criticità emerse durante le prove. Noi rinnoviamo ogni anno i contratti con chi deve controllare funzionamenti di porte, luci di emergenza, estintori. La sicurezza è dunque assicurata. Poi, in un momento di grande difficoltà economica, faremo un cronoprogramma pluriennale degli interventi necessari, appellandoci anche al Governo per le risorse. Ad esempio dobbiamo dotare il Vegio di una rampa per l’esodo dei disabili. Il Pandini invece aveva il Cpi, ma gli è scaduto».

Anche il Comune assicura di aver avviato l’iter del Cpi per le scuole, presentando i progetti antincendio ai Vigili del Fuoco. Per quanto riguarda gli altri edifici comunali, il Cpi è necessario solo per il Teatro alle Vigne, «dove i lavori di adeguamento sono stati realizzati nei mesi scorsi», mentre il PalaCastellotti «è agibile con autorizzazione in deroga del sindaco su indicazione della Commissione provinciale di vigilanza, che prescrive la presenza agli eventi di una squadra di Vigili del Fuoco». Laddove sono presenti piani di emergenza e gli altri presidi di sicurezza, comunque, assicura il Comune, «la mancanza del Cpi non pregiudica la copertura assicurativa in caso di sinistri; infatti, nel caso della Don Milani, l’assicurazione risponderà».

laura.debendetti@ilgiorno.net