Urla, botte e denunce all’ospedale di Codogno. Tutto per una risma di carta

Il sindacalista voleva fotocopiare volantini di protesta con la carta del nosocomio. Il direttore sanitario del presidio si è opposto e ne è nata una rissa

Il direttore sanitario Tagliaferri e il sindacalista Bignamini

Il direttore sanitario Tagliaferri e il sindacalista Bignamini

Codogno, 6 marzo 2015 - Da una fotocopia a una denuncia il passo può essere molto breve. Lo è stato all’ospedale di Codogno mercoledì 25 febbraio (ma la notizia è trapelata solo ora), quando un litigio per una risma di carta è sfociato in violenta rissa. Protagonisti, il direttore medico dei presidi di Codogno e Casale, il dottor Valerio Tagliaferri, e il sindacalista Fsi Usae Gianfranco Bignamini, già legati tra loro da pessimi rapporti coltivati nel tempo e testimoniati da una querela (poi vinta) di dieci anni fa del primo nei confronti del secondo. L’ultimo atto della loro burrascosa ‘relazione’ è arrivato una settimana fa, nell’ufficio del medico.

La cronaca. Bignamini, fresco di pensione e però ancora molto attivo nella Federazione dei sindacati indipendenti, è entrato per avere una risma di carta con cui poi fotocopiare dei volantini per il sindacato. Sono seguite parole grosse, poi si è passati alle mani. «Con fare arrogante voleva stampare volantini contro l’amministrazione usando gli strumenti dell’amministrazione – spiega Tagliaferri –. Gli ho detto di andarsene, lui ha reagito, mi ha minacciato, mi ha sputato in faccia e ha cercato tre volte di aggredirmi, anche con una stampella. Io però mi sono difeso e l’ho denunciato per aggressione a pubblico ufficiale». Il clima è teso: «Per me non è un sindacalista ma un teppista, ha già alzato le mani su un collega dell’ufficio tecnico e su Valerio Staffelli, nel 2013».

Del tutto diversa la versione di Bignamini: «Abbiamo un accordo sull’uso della fotocopiatrice con la direzione generale – racconta –. Quando sono entrato a chiedere la carta Tagliaferri ha risposto insultando la mia disabilità. Sono disabile al 100% dopo un ictus. Mi sono difeso dall’aggressione, poi in portineria sono svenuto». Dopo il pronto soccorso Bignamini ha minacciato una contro denuncia: «Ma ci ho ripensato, non ne vale la pena».