Cardiologi sbagliano cura: maxi-risarcimento a operaio di Lodi

Un milione e 677 mila euro dall'Azienda ospedaliera di Lodi per la moglie, i due figli e un operaio specializzato rimasto invalido al 100% e con un danno biologico del 75% per via di un'emorragia cerebrale e una trombosi della coronaria destra: "complicanze riconducibili a errata condotta assistenziale da parte dei cardiologi dell'ospedale di Lodi", secondo il giudice di Lodi, Paola Belvedere

Tribunale (foto repertorio)

Tribunale (foto repertorio)

Milano, 25 novembre 2014 - Avranno un maxi-risarcimento di un milione e 677 mila euro dall'Azienda ospedaliera di Lodi  la moglie, i due figli e un operaio specializzato rimasto invalido al 100% e con un danno biologico del 75% per via di un'emorragia cerebrale e una trombosi della coronaria destra: "complicanze riconducibili a errata condotta assistenziale da parte dei cardiologi dell'ospedale di Lodi", secondo il giudice di Lodi, Paola Belvedere.

Secondo quanto riferito dall'Ansa, l'uomo, assistito dell'avvocato Giuseppe Badolato, in conseguenza alle cure errate ebbe, tra l'altro, "una grave sindrome depressiva", per "la dolorosa comprensione da parte del soggetto del proprio prostrante stato di salute e drammatica consapevolezza di una severa compromissione dell'integrità della propria persona".

Alla famiglia il risarcimento va riconosciuto per "l'intensa sofferenza dei familiari conviventi per la grave compromissione delle condizioni di salute del congiunto, lo stravolgimento delle abitudini del nucleo famigliare" in quanto l'uomo "ha sostanzialmente bisogno di essere seguito e aiutato in tutte le attività della vita quotidiana, con la conseguente, per lo meno parziale, rinuncia allo svolgimento di altre attività con evidente peggioramento della qualità della vita".