Nuova ondata di profughi: in arrivo altri 13 stranieri

I sindaci del Lodigiano dicono "No" ma c’è anche chi è disposto a valutare l’accoglienza

SBARCO In arrivo nella provincia del Lodigiano una nuova ondata di immigrati

SBARCO In arrivo nella provincia del Lodigiano una nuova ondata di immigrati

Lodi, 16 aprile 2015 - La nuova ondata di profughi nel Lodigiano ha portato altre polemiche tra gli Amministratori. Sempre più spaccato il fronte dei sindaci lodigiani dopo l’ennesimo arrivo, avvenuto nella giornata di ieri, di altre tredici persone provenienti dalla Libia. A fine febbraio, di fronte alla pressione del prefetto di Lodi Antonio Corona, i Comuni non avevano assicurato grande disponibilità ad accogliere i richiedenti asilo. La proposta della prefettura, di ospitare nei Comuni piccoli gruppi invece di lasciare tutto in mano a privati e cooperative, aveva suscitato non poche polemiche.

Ad oggi, nel Lodigiano, vengono ospitati circa 150 profughi, qualcuno dei quali è riuscito a ottenere il permesso di asilo politico. «Non possiamo ospitare nuovi migranti nel nostro territorio – dice Alessandro Canevari, assessore alla Pubblica sicurezza del Comune di Maleo –. Non abbiamo strutture comunali idonee ed agibili ad ospitare nessuno. Inoltre, l’Amministrazione ha il dovere di tutelare prima di tutto i propri cittadini. E’ preoccupante il silenzio di moltissimi, troppi Comuni, i cui rappresentanti, forse per paura di scivolare oltre i limiti dell’eticamente corretto, subiscono passivamente le scellerate direttive di un governo che legittima un business a tutti gli effetti illegale». Il tema dell’assenza di spazi, delle difficoltà ad accettare che gli stranieri ricevano vitto e alloggio, al contrario di tanti cittadini italiani vittime della crisi, resta un punto fermo degli Amministratori leghisti. Il fronte dei contrari è guidato dal sindaco di Marudo, Claudio Bariselli, con il sostegno di Borghetto Lodigiano e Castiglione d’Adda. «Non accoglieremo nessun profugo a Marudo – dichiara Claudio Bariselli, sindaco di Marudo –. La questione non deve interessare i Comuni. E’ un problema che deve essere affrontato dal governo. Non siamo disposti a rispondere positivamente alle richieste del prefetto di Lodi Antonio Corona».

Aprono a soluzioni alternative, invece, i sindaci di centrosinistra. Nei mesi scorsi si era parlato di un possibile sfruttamento delle case cantoniere, che sono di competenza provinciale. «Siamo pronti ad affrontare la questione – spiega Luca Marini, sindaco di San Martino in Strada –. Dobbiamo rivedere la situazione profughi nel Lodigiano. Molti dei 150 migranti arrivati nei mesi scorsi sono andati via. Sicuramente ci sono nuovi spazi liberi. Siamo a disposizione della prefettura». «Non possiamo far fronte all’emergenza profughi con le poche forze a disposizione dei Comuni – precisa il sindaco di Casale, Gianfranco Concordati –. Vedremo come intervenire sulla questione. La situazione deve essere risolta dal governo, insieme all’Unione Europea. Nell’arco di due mesi sono stati eseguiti otto sfratti. Per Casale, questo problema è la priorità».