Il sindaco di Lodi: "Mi dimetto. Ho sbagliato ma non ho rubato"

Lodi, Simone Uggetti lascerà il 31 luglio

Simone Uggetti (Newpress)

Simone Uggetti (Newpress)

Lodi, 10 giugno 2016 - "Ho agito pensando al bene della città, e ribadisco che in tutta questa storia non mi viene in alcun modo contestato arricchimento o altra utilità personale". Il sindaco di Lodi, Simone Uggetti, tornato in libertà mercoledì dopo aver trascorso 36 giorni tra San Vittore e gli arresti domiciliari, appare provato nel suo ufficio di Palazzo Broletto. "Ho appena deciso: mi dimetterò il 31 luglio", riferisce. "Giusto il tempo di realizzare alcuni dei tanti obiettivi che la mia maggioranza aveva indicato nel programma elettorale", spiega. Il 3 maggio il suo arresto, per un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza sugli appalti delle piscine estive di Lodi Belgiardino e Ferrabini scaturita dalla denuncia di una dipendente comunale, era salito alla ribalta di tutti i media nazionali. Al primo cittadino viene contestato di aver confezionato un bando ad hoc per favorire la Sporting Lodi. Sindaco Uggetti, cosa ricorda di quel 3 maggio? "Ricordo un finanziere, che conoscevo, che alle 8 suona al citofono. E che poi insieme ad altri tre sale le scale della mia abitazione. E capisco dopo poco che è una situazione eccezionale, diversa da quelle (seppur complicate) con cui spesso mi ero trovato a che fare da sindaco". E da lì? "Mi hanno spiegato un po’ cosa stava accadendo. Ho sentito pronunciare la parola “custodia cautelare” che mi è risuonata come una enormità. Poi mi hanno portato nel mio ufficio in Comune, quindi in caserma e poi, nel pomeriggio, a San Vittore". Come sono stati i giorni in carcere? "Avevo altri due compagni di cella. Ho trovato tanta solidarietà. Ho letto tanto e parlato con molta gente". Ripensando alla vicenda ritiene di avere commesso degli errori? "Se ne ho commessi, me ne assumerò le responsabilità. Ma non ho niente di cui vergognarmi. Ho agito per il bene di Lodi". Ma agire per il bene di una città significa anche andare contro le leggi? "Non avevo quale fine quello di violare le norme, ma di ottenere un risultato utile per il Comune". Qualcuno potrebbe averle voluto male? "Sono stato un sindaco anche scomodo, questo sì. Ho cercato sempre di risolvere i problemi e di rinviarli il meno possibile". Tornando indietro rifarebbe tutto? "No. Ma agirei sicuramente con lo stesso spirito. È evidente che ci sia stato un grande problema. Sono molto rammaricato e mi scuso per il danno provocato alla città. Ma fino a oggi si è sentita solo una voce. Tra qualche tempo ci potrà essere una ricostruzione più articolata degli avvenimenti. Ci tengo a dire che non mi viene addebitato nessun arricchimento personale. Sarebbe contrario al mio modo di essere. Penso che chi ruba nel pubblico compie un fatto gravissimo perché sottrae risorse che sono di tutti e che quindi sono più utili a chi ha meno".