Castiglione, il sindaco Ferrari: "Alla Provincia serve autonomia vera"

Il primo cittadino, in una lettera, riflette sul ruolo dell'Ente dopo l'assemblea dei sindaci

Il sindaco di Castiglione Alfredo Ferrari, 57 anni, ha dichiarato guerra ai furbetti della spazzatura

Il sindaco di Castiglione Alfredo Ferrari, 57 anni, ha dichiarato guerra ai furbetti della spazzatura

Castiglione d'Adda (Lodi), 24 marzo - Non usa mezzi termini il sindaco di Castiglione ed esponente della Lega Nord Alfredo Ferrari per illustrare il suo pensiero, e quello del Carroccio, dopo l'assemblea dei sindaci tenutasi giovedì. "Ieri si è svolta l'assemblea dei sindaci in Provincia e all’ordine del giorno c’erano alcune proposte di deliberazione importanti e contingenti, tra cui l’autonomia del lodigiano - ricorda il primo cittadino castiglionese -. Abbiamo votato tutti alla unanimità in maniera compatta e corretta, ma alcune riflessioni territoriali politico-amministrative sono di obbligo informativo e riflessivo verso i lodigiani. Giuste le aspettative che sono in linea di principio quanto sostenuto dalla Lega Nord da decenni e quanto andrebbe attuato secondo la costituzione vigente, visto che il referendum del 4 dicembre scorso, ha sonoramente bocciato altre ipotesi. L’art. 114 della costituzione e seguenti rimangono invariati e declinano che le province sono parte integrante e sostanziale della repubblica. La legge ordinaria cosiddetta Delrio l.56/2014 ha creato tutto questo caos normativo figlio di idee non attuabili né compatibili con le aspettative dei cittadini e nemmeno di quelle politiche a tutto tondo". Un Ferrari che poi si sofferma sugli aspetti economici presentati dal Presidente Mauro Soldati.

"Le responsabilità politiche sono chiare ed evidenti ma noi vogliamo riprendere il filo conduttore che dovrebbe essere la normalità: dare certezza di entrate alla provincia in base ai bisogni reali territoriali e in base alle tasse che ogni lodigiano paga abbondantemente a questo Stato: scoprire che il bilancio “teorico” di previsione del 2017 partirebbe con un disavanzo di – 11 mln di euro è una cosa assurda e incomprensibile in ogni logica amministrativa normale - tuona -. Diamo atto al presidente Mauro Soldati di gestire una situazione insostenibile ma noi andiamo oltre: serve una revisione parlamentare della legge 56/14 per accompagnare e rafforzare i dettagli inseriti nell’ODG e attuare con cognizione di causa e tempi certi la concretizzazione in tutti i contesti di quanto approvato dai sindaci, oltre che istituire una commissione interna alla Provincia che faccia il monitoraggio e l’attuazione degli obiettivi da conseguire. Nello Statuto attuale della Provincia di Lodi esiste già da tanti anni che la parola AUTONOMIA è parte fondante della stessa così come l’art.43 che norma la finanza pubblica dell’ente e le entrate che dovrebbero arrivare dallo Stato centrale".

"Nel 1999 ho fatto parte della commissione di studio di fattibilità della autonomia della Provincia di Lodi e dopo lunghe discussioni siamo ritornati al punto centrale : serve AUTONOMIA vera - ricorda Ferrari - Tramontata l’ipotesi Crema-Lodi e tutte le altre ipotesi ampiamente discusse per due anni, accertato che la Regione Lombardia ha di fatto “salvato e supportato” il pareggio di bilancio per due anni “vedi risorse per trasporto studenti disabili alle scuole superiori, ect...” e che ha preso in carico alcune funzioni smarcandole alla gestione attuale (cacci,pesca ed agricoltura..ndr...), riteniamo indispensabile rimarcare che non è sufficiente fare “causa preventiva” allo Stato centrale ma mettersi in gioco per una vera autonomia del lodigiano e degli enti che lo amministrano, rigettando con molta determinazione e forza “l’intesa in conferenza unificata sul finanziamento di interventi a favore degli enti territoriali prevista dalla legge 232/2016 che ha stabilito che 969,6 milioni dovranno essere destinati al comparto delle Province: il tutto si traduce in una parziale e inadeguata mitigazione della terza insostenibile decurtazione della spesa corrente gravante sui bilanci del 2017, e quindi sui servizi e la vita dei cittadini”. Si cambino le leggi di bilancio centrali tagliando gli sprechi e le inefficienze che a rivoli e a sistema invariato creano debito pubblico elevatissimo, disequità sociale e insofferenza verso la politica da parte dei cittadini".