Festa dell'Unità, la Boschi a Lodi per il "sì"

Il ministro alla Festa dell'Unità per spiegare le ragioni del referendum costituzionale

Maria Elena Boschi, 35 anni

Maria Elena Boschi, 35 anni

Lodi, 3 agosto 2016 - Discreta folla ieri alla Festa dell’Unità, dove militanti e simpatizzanti Pd, ma non solo, si sono riuniti per ascoltare i motivi per votare "sì" al referendum costituzionale direttamente da Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme che si è occupato in prima persona della sua stesura e che ieri ne ha enunciato la storia, le criticità e i punti focali. "Da 30 anni le diverse legislature che si sono susseguite hanno preso in considerazione l’idea di modificare alcuni punti della Costituzione, sempre però nel rispetto delle sue linee fondanti – spiega – ma solo il Partito Democratico è riuscito a trasformare questa idea in dibattito e ha deciso di affidare questa decisione ai cittadini, anche se avrebbe la maggioranza parlamentare per approvarla. I nodi più importanti sono l’abolizione del bicameralismo perfetto con conseguente riduzione temporale e semplificazione dell’iter legislativo, la riduzione di un terzo dei seggi parlamentari. Ecco perché molti di quelli che si oppongono votano no: tengono troppo alla poltrona, e invece confidiamo che i loro elettori, non essendo animati da questi interessi, ragionino diversamente".

Lungo l’elenco delle caratteristiche della riforma elencati da Boschi: "La configurazione di un nuovo rapporto tra Stato e Regioni ed enti locali, con valorizzazione della virtuosità di alcune di queste realtà e l’obbligo per esse di adottare le stesse regole per semplificare per esempio gli iter a chi volesse investire in diverse Regioni, l’introduzione di referendum consultivi e propositivi e l’abbassamento del quorum alle consultazioni popolari, per rendere i cittadini più partecipi alla vita politica". Il ministro non ha nascosto le difficoltà: "Di ostacoli ne abbiamo incontrati parecchi, sia al di fuori, con Forza Italia e Lega che hanno cambiato la propria linea sul referendum per motivi politici e sia all’interno, grazie ad esponenti che per visibilità politica si sono espressi diversamente. Altri invece, come alcuni deputati di Sel, hanno successivamente deciso di unirsi a noi perché condividono il nostro progetto, superando le divisioni politiche".

E' intervenuto anche il vicesegretario del Pd, il lodigiano, Lorenzo Guerini che ha sottolineato "l’importanza di questi due anni di lavoro in Parlamento per portare a termine una riforma pensata da molto tempo. Siamo fieri del nostro risultato e di averlo conseguito in un clima di dibattito costruttivo, nonostante le ostilità". Parola poi al segretario regionale Alessandro Alfieri, che ha lodato l’impegno dei volontari anche nel mobilitarsi per esporre ai cittadini le ragioni del "sì".