Lodi, 7 maggio 2013 - «Una seduta storica». Così ieri il presidente Massimo Codari ha definito «l’ultima seduta, a 18 anni dalla nascita dell’ente, del Consiglio provinciale nel pieno delle sue funzioni. Da domani il ruolo del presidente Pietro Foroni sarà assunto dal vice, Cristiano De Vecchi. Noi consiglieri resteremo in carica fino al decreto di scioglimento firmato dal Presidente della Repubblica (ci potrebbero volere giorni o mesi, ndr)». Il centrosinistra ha lasciato subito la sala: «Siamo stanchi di questa liturgia, che ha allungato il procedimento in un quadro di negazione delle vere questioni — ha attaccato il segretario Pd Mauro Soldati —, è una fine ingloriosa. Giovedì (dopo domani, ndr) parleremo delle questioni lasciate in sospeso come Parco tecnologico e discarica di Cavenago e inviteremo il commissario a coordinarsi con i Comuni». Foroni lo ha considerato un «gravissimo atto di insensibilità istituzionale».

Poi i ringraziamenti di rito e la spiegazione del suo gesto di lasciare la presidenza dell’ente per svolgere il ruolo di consigliere regionale, «per non tradire gli elettori» ma anche come «segno di ribellione contro chi vuole abrogare le province senza indicare chi si occuperà di scuole, strade, o di che fine faranno i dipendenti. Con i tagli, l’ente ha ridotto la spesa corrente di 9 milioni di euro in 5 anni, dai 27 del 2008 ai 18 previsti nel 2013. Mi auguro che la Corte Costituzionale, il 2 luglio, bocci il decreto “salva Italia”».

Quindi un elenco delle cose portate a termine dal 2009: piano rifiuti, no alla discarica di Senna, convenzione con Sorgenia, fondi per Sp234, riqualificazioni stradali, Parco tecnologico, investimenti turistici per 10 milioni di euro». Quindi l’applauso e, assente l’opposizione, gli interventi di plauso sull’operato della Giunta e di biasimo verso il centrosinistra da parte di Livio Bossi del Pdl («a differenza del centrosinistra, abbiamo lavorato in un momento di vacche magre, anzi anoressiche»), Alfredo Ferrari (Lega), Mario Rocca (Insieme per il Lodigiano), Maurizio Villa (Lega), mentre Davide Cutti (gruppo misto) e Nicola Buonsante (FdI) hanno criticato la mancata indizione di un incontro prima della ‘chiusura’. La delibera di decadenza del presidente è stata votata all’unanimità ma con il solo numero legale (Foroni è uscito dall’aula): 13 consiglieri. L’assessore Nancy Capezzera, dopo le lotte intestine per la vicepresidenza, ha assicurato il supporto «all’amico De Vecchi», e quest’ultimo ha anticipato che giovedì presenterà «il mezzo miracolo: un avanzo di 3 milioni di euro nel bilancio 2012».