Crisi Polenghi: fuga di operai e doccia gelata dalla Russia

Si va avanti a piccoli passi, di scadenza in scadenza, per cercare di salvaguardare il più possibile i posti di lavoro, anche se si continua a lavorare solo 2 o 3 giorni a settimana e lo stabilimento di Lodi ha dovuto persino sospendere la produzione, seppur marginale, di mascarpone per un cliente russo a causa dell’embargo sui prodotti italiani per il nostro sostegno all’Ucraina di L.D.B.

Ex Polenghi (Cavalleri)

Ex Polenghi (Cavalleri)

Lodi, 2 settembre 2014 - La cassa integrazione in deroga alla ex Polenghi, scaduta il 31 agosto, è stata rinnovata la scorsa settimana per tutti e 78 i dipendenti rimasti (a gennaio, quando Newlat ha annunciato i 38 esuberi, erano 89) solo di pochi giorni, fino al 9 settembre, per due motivi. Il primo è allinearsi alla scadenza dell’accordo, siglato lo scorso 10 gennaio,e ‘completare’ così gli 8 mesi di cassa in deroga già quasi completamenti usufruiti, per poi eventualmente verificare la possibilità di accedere alle nuove regole sulla cassa in deroga varate congiuntamente dai ministeri delle Finanze e del Lavoro il 5 agosto e che spostano la durata massima di accesso da 8 a 11 mesi. Il secondo motivo è invece sondare la possibilità di effettuare un percorso comune insieme agli altri dipendenti del settore lattiero-caseario di Newlat, a Reggio Emilia. Proprio lì avrà luogo l’incontro unitario che i sindacati stanno organizzando per domani.

«Intendiamo verificare insieme tutti i percorsi possibili di cassa integrazione, se è possibile un’azione unitaria, se ci sono invece dei vincoli regionali diversi», anticipa Domenico Ossino, segretario provinciale Uila e delegato Rsu. Si va dunque avanti a piccoli passi, di scadenza in scadenza, per cercare di salvaguardare il più possibile i posti di lavoro, anche se si continua a lavorare solo 2 o 3 giorni a settimana e lo stabilimento di Lodi ha dovuto persino sospendere la produzione, seppur marginale, di mascarpone per un cliente russo a causa dell’embargo sui prodotti italiani per il nostro sostegno all’Ucraina. Secondo i sindacati l’ideale sarebbe usufruire temporaneamente della cassa in deroga ma poi tornare al Ministero per chiedere nuova cassa straordinaria residuale, per altri 8-9 mesi. Ma su questo il presidente di Newlat, Angelo Mastrolìa, ha già negato la propria disponibilità, sia in sede sindacale, sia nelle dichiarazioni rilasciate a Il Giorno: «Sono contrario a continuare ad usare strumenti quando la crisi, come abbiamo fatto mettere in tutti i verbali, è strutturale: non vogliamo sentirci dire un domani che abbiamo approfittato delle misure statali». 

di L.D.B.