Polenghi, è guerra fra operai e patron: picchetto a oltranza e blocco dei tir

Lodi, l'azienda sembra intenzionata a non concedere altri 12 mesi di cassa integrazione di Carlo D'Elia

Ex Polenghi (Cavalleri)

Ex Polenghi (Cavalleri)

Lodi, 22 settembre 2014 - Muro contro muro tra il presidente di Newlat, Angelo Mastrolìa, e i lavoratori in presidio permanente davanti allo stabilimento Polenghi. Stanotte alcuni operai hanno cercato di bloccare i tir che trasportano il latte. Un segnale forte, dopo che venti dipendenti hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Benzina sul fuoco sono state le dichiarazioni rilasciate a Il Giorno da Mastrolia: "Se bloccano i tir, chiudo lo stabilimento". Gli operai chiedono la revoca dei licenziamenti e l’accesso alla cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, in base agli accordi firmati il 3 settembre e poi disattesi dall'azienda. "Quante falsità sulla situazione dell’azienda — accusa Massimo Marazzi, sindacalista delle Rsu —. Su 20 operai che hanno ricevuto la lettera di licenziamento, c’è un pensionando, non otto come dice Mastrolia. Il patron sveli le carte. Cosa vuol fare della Polenghi? Si può salvare, Ministero e Regione hanno soluzioni. Non si capisce perché Mastrolìa si ostini a non sedersi al tavolo". Si appella alla politica, Domenico Ossino (Uil): "Il nuovo presidente della Provincia dovrà cercare di salvare un patrimonio del Lodigiano". Martedì incontro a Bologna tra direzione di Newlat e sindacati. Ieri, ai cancelli, c’era il consigliere comunale Luca Degano (Movimento 5 Stelle): "Dove sono i nostri rappresentanti onorevoli, Guidesi e Guerini? Il fiore all’occhiello del Lodigiano è sul punto di scomparire a causa di una gestione inadeguata. Bisogna ridare dignità ai lavoratori".