Perdono il lavoro e si reinventano albergatori di profughi

La storia di coraggio e umanità di tre 40enne milanesi trasferitisi a Lodi Vecchio

Alcuni degli ospiti del Laus Residence

Alcuni degli ospiti del Laus Residence

Lodi Vecchio, 31 luglio 2015 - Senza lavoro e con la passione del volontariato, si ‘reinventano’ accogliendo profughi a Lodi Vecchio. L’esperienza di Salvio Cianciabella, Danilo Turco e Alessandro Omini, quarantenni, residenti a Milano, è iniziata due settimane fa. Appena firmata la convenzione con il tribunale di Lodi per avere in concessione l’edificio del Laus Residence di via Nazioni Unite, nella zona industriale di Lodi Vecchio, è arrivato anche l’ok della prefettura che ha permesso alla struttura di accogliere donne e uomini almeno fino alla fine di ottobre.

"Da quel giorno è stato un continuo via vai di persone – racconta Cianciabella, 46 anni, nato a Palermo ma a Milano da una ventina di anni, con un passato come speaker radiofonico, autore televisivo e regista teatrale –. La notte si dorme poco. C’è sempre un problema da risolvere. Ho sempre avuto la passione per il mondo del volontariato. Non ho mai smesso. Per questo, in collaborazione con i miei soci, abbiamo deciso di impegnarci per realizzare un progetto che possa andare oltre la semplice ospitalità. Finora è stata un’esperienza incredibile. Ci sono tante storie di sofferenza dietro queste persone che scappano dal loro Paese non per restare in Italia, ma per raggiungere amici e famigliari in Francia e Germania". Una trentina sono i migranti che in questo momento alloggiano nelle camere del residence. La maggior parte proviene dalla Nigeria, qualcuno dal Bangladesh, solo uno dall’Afghanistan. Nessuno di loro supera i 25 anni. Entro la fine della settimana arriverà anche una famiglia nigeriana (marito, moglie e bambino) dopo aver intrapreso l’ennesimo viaggio della speranza per scappare dalle rappresaglie di Boko Haram.

"Questi giovani sono in difficoltà – dice Cianciabella –. Ho sempre voluto fare qualcosa di concreto per aiutarli a rifarsi una vita. Tanti di loro hanno studiato e conoscono persino tre lingue. Stiamo preparando una serie di attività e laboratori per coinvolgere i ragazzi che ospitiamo. Sono tutti giovani e con grandi qualità. Qualcuno è molto bravo negli sport, altri nello spettacolo. L’importante è fare qualcosa in attesa dei documenti. Faremo conoscere la nostra lingua, la nostra cultura e tradizioni attraverso iniziative che saranno organizzate insieme alla cooperativa sociale Il Bivacco di Melegnano. Abbiamo proposto all’Amministrazione di Lodi Vecchio di sistemare un campetto da calcio che si trova vicino alla nostra struttura. I ragazzi sono disposti a recuperarlo pur di giocare a pallone". Pronti a presentare una candidatura alla nuova gara da 1 milione e 102mila euro che è stata indetta dalla prefettura di Lodi. "Abbiamo valutato le richieste e siamo disposti a presentare la nostra proposta – spiega Alessandro Omini, contabile del gruppo, con un passato nel settore edile –. Le condizioni sono favorevoli. Possiamo fornire un servizio interessante per il territorio. Queste persone hanno il diritto di essere aiutate".