Accoglienza tiepida per il ministro Orlando, ma lui promette soldi e personale giudiziario

Ospite alla festa del Pd lodigiana, si è parlato di sicurezza nei palazzi di giustizia

Il ministro Andrea Orlando a Lodi

Il ministro Andrea Orlando a Lodi

Lodi, 3 settembre 2015 - La sicurezza nel tribunale di Lodi e le modalità organizzative del personale giudiziario sono state al centro del confronto con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il guardasigilli, ospite ieri pomeriggio alla festa dell’Unità nell’area del Capanno, è stato accolto da almeno un centinaio di persone tra dipendenti del palazzo di Giustizia della città e avvocati. Assenti il procuratore capo Vincenzo Russo e il presidente del Tribunale Ambrogio Ceron, entrambi ancora con il dente avvelenato per non aver ricevuto risposte dal ministero della Giustizia nonostante i numerosi appelli. Fari puntati sulla sicurezza negli uffici giudiziari.

La strage di Milano del 9 aprile, costata la vita a tre persone, e l’aggressione al magistrato lodigiano Alessia Menegazzo del 26 maggio, da parte di un’insegnante precaria che senza difficoltà era riuscita ad entrare negli uffici della procura con un coltello da 30 centimetri nascosto nella borsetta, hanno lasciato un amaro ricordo nelle menti di magistrati e avvocati che ogni giorno lavorano in tribunale. «Siamo in costante contatto con i procuratori generali per riuscire a capire quali sono le diverse criticità degli edifici giudiziari – spiega il ministero Orlando –. La riforma della giustizia prevede anche un intervento in questa direzione». Da settembre le spese di funzionamento degli uffici giudiziari sono passate dai Comuni al Ministero. E in tanti aspettano una svolta capace di migliorare anche le condizioni del palazzo di Giustizia di viale Milano. A Lodi le spese pregresse e non rimborsate dallo Stato superano i 6 milioni di euro. «Abbiamo sottoscritto con Anci nazionale un protocollo per agevolare il corretto passaggio delle competenze – ha spiegato il guardasigilli –, accompagnando insieme la soluzione delle questioni aperte, la cui principale è il ristoro delle spese sostenute dai Comuni nelle annualità pregresse. Sappiano che nel 2012 solo un quarto delle spese pregresse per la gestione dei tribunali è stato rimborsato. Stiamo cercando di trovare i fondi per sanare questo debito».

Anche il caos gestionale che da anni colpisce la Procura di Lodi tra le questioni affrontate. Le unità di polizia giudiziaria sono 12, rispetto alle 14 obbligatorie per legge, mentre il personale amministrativo è stato quasi dimezzato, con 18 unità rispetto alle 30 sufficienti. Un deficit di funzionari con cui il procuratore Russo è costretto a convivere dal 2013 e che potrebbe trovare una soluzione entro la fine dell’anno. «Entro fine settembre verrà chiuso il bando di mobilità per spostare mille persone dagli enti provinciali agli uffici giudiziari – spiega Orlando –. E se non dovesse bastare entro il 2016 ci saranno altre 2mila persone che verranno trasferite nei tribunali».