Strangolata e abbandonata nuda, il killer: "Ero drogato, ho pochi ricordi"

Andrea Pizzocolo ha riferito di aver assunto cocaina e un allucinogeno prima dell'incontro con Lavinia, l'escort romena di 18 anni poi strangolata "durante un gioco erotico"

Lodi, ragazza romena strangolata, arrestato Andrea Pizzocolo (Cavalleri)

Lodi, ragazza romena strangolata, arrestato Andrea Pizzocolo (Cavalleri)

Lodi, 28 novembre 2014 - Avrebbe assunto sostanze stupefacenti e quindi non si sarebbe reso conto di quello che stava facendo: è la versione di Andrea Pizzocolo riferita al suo avvocato difensore e al pm durante il processo che si tiene a Busto Arsizio per il delitto della escort 18enne Lavinia Simona Ailoaiei, strangolata e abbandonata nuda in in campo a San Martino in Strada (Lodi).

L'uomo è accusato di aver ucciso la ragazza e di aver violentato il corpo senza vita in un motel a Olgiate Olona (Varese) lo scorso 7 settembre. Il ragioniere di Arese ha spiegato in aula di «ricordare solo pochi frammenti» di quella notte e di quell'omicidio. Il delitto tuttavia è stato ripreso integralmente da alcune telecamere che lo stesso Pizzocolo aveva nascosto nella stanza del motel prima dell'arrivo della ragazza. Rispondendo al suo difensore, l'avvocato Enzo Lepre, e al pm Raffaella Zappatini, ha raccontato che la sua amnesia era dovuta all'assunzione di cocaina e di un potente allucinogeno nelle ore precedenti all'incontro con la escort romena.

Secondo la sua versione, quindi, non si sarebbe reso conto di quello che stava facendo. Quando si è accorto che la donna era morta, strangolata con delle fascette da elettricista durante quello che l'imputato ha giustificato come un gioco erotico, ha deciso di liberarsi del cadavere abbandonandolo in un campo a San Martino in Strada (Lodi), dove è stato ritrovato.

«Mi sono risvegliato il sabato pomeriggio nel motel di San Martino in Strada e ho visto un corpo nudo davanti a me. Ma non ricordavo niente. È stato il panico». Nel corso dell'interrogatorio in Corte d'Assise ha proseguito: «Ho rivisto solo in parte quel filmato - ha raccontato con apparente serenità - ma non mi ci sono riconosciuto. Ero io, ma non ne avevo ricordo. Di quelle ore conservo solo sprazzi, molto vivi e tutti su sfondo rosso. Ricordo che Lavinia era viva nel primo motel, ma che poi prima di andare nel secondo albergo avevo comperato due panini con il salame e in camera li mangiavo con lei, facevamo giochi assieme ed era viva».

Per gli inquirenti invece Lavinia era già stata strangolata nel primo motel, presso Busto Arsizio, dove era stato concordato un incontro a pagamento. Pizzocolo, secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, ha dichiarato di aver fatto ampio uso di cocaina negli ultimi anni e di aver fumato marijuana fin dalla terza classe delle superiori. L'imputato ha anche raccontato di aver iniziato, un anno prima dell'arresto, a soffrire di fortissimi mal di testa e che gli era già capitato nel 2012 di svegliarsi in un motel senza sapere perché fosse lì. Nel caso del delitto di Lavinia, dopo essersi liberato del corpo della ragazza è ritornato a casa, ad Arese, dove viveva insieme alla compagna e la figlia.